Il Soratte, alto 691 m., si trova nel Comune di Sant'Oreste, ma è ben visibile da tutta la valle del Tevere, di cui costituisce il rilievo più alto. I più antichi ritrovamenti di reperti e ceramiche risalgono all’età del Bronzo. Sicuramente in epoca preromana, a causa della sua natura isolata che lo rendeva visibile e riconoscibile da lontano, fu utilizzato come luogo di culto da parte delle popolazioni dei Sabini, Capenati, Falisci ed Etruschi. Tale vocazione si tramandò nel tempo ai romani, con il culto di Apollo Soranus. Apollo Soranus, il cui nome etrusco è Suri, è probabilmente legato ad un culto del sole che, in speciali date era visto sorgere e tramontare dietro la montagna sacra. Il Soratte, il Soriano, il monte di S. Angelo (tempio di Anxur o Axoranus a Terracina) e il toscano Monte Sorano furono tutti dedicati a Suri. Agli inizi del Cristianesimo, molti eremiti vi si rifugiarono in cerca di silenzio e meditazione. Sulla cima del Soratte si trova l'eremo di San Silvestro, costruito nel VI secolo sui resti di un tempio di Apollo. Secondo una leggenda la chiesa fu fondata da Papa Silvestro I che si era rifugiato sul Soratte per sfuggire alla persecuzione di Costantino Magno.
Durante la seconda guerra mondiale, in particolare nel settembre del 1943 il comando supremo delle forze di occupazione tedesche si stabilì sul Soratte. Nel mese di giugno del 1944, dopo un terribile bombardamento, le truppe di occupazione abbandonarono l'area dopo aver minato parte delle gallerie. Sembra che prima di abbandonare l’area il feldmaresciallo avesse dato l’ordine di interrare nelle gallerie un tesoro di 68 casse contenenti oro e beni saccheggiati alla Banca d'Italia ed alla comunità ebraica di Roma, che di fatto non è stato mai trovato. Durante gli anni della Guerra Fredda parte delle stesse gallerie sono state riconvertite per ospitare il bunker anti-atomico del Governo Italiano (1967-1972), con più di 4 km di gallerie, oggi parzialmente visitabili.