I Promessi sposi al cinema e in televisione
Già nel 1908 un pioniere del cinema muto come Luca Comerio affrontò i Promessi Sposi. Ma la prima significativa si deve a Mario Camerini, regista di una pellicola con Gino Cervi nella parte di Renzo (1941). Nel dopoguerra anche Luchino Visconti lavorò a un adattamento, che però non vide mai la luce.
Nel secondo Novecento si registrano tre sceneggiati per la tv ispirati al romanzo: il primo girato da Sandro Bolch nel 1967, il secondo da Salvatore Nocita nel 1989, il terzo da Francesca Archibugi nel 2004.
Sono parecchie le riduzioni ispirate all’episodio della monaca di Monza, più volte portata in scena anche a teatro: notevole la versione di Giovanni Testori, che riprese inoltre l’intero romanzo nella pièce I Promessi Sposi alla prova (1984).
Fotogrammi tratti dal film di Camerini.
I Promessi sposi in musica
La prima opera lirica tratta dai Promessi Sposi andò in scena a Napoli nel 1830 (musica di Luigi Bordese, libretto di Giuseppe Checcherini). Nel 1836 la Scala aprì la stagione con un «ballo di mezzo carattere in tre atti» di Salvatore Taglioni, su musica del conte di Gallenberg.
Vivente Manzoni, il romanzo fu musicato fra gli altri da Amilcare Ponchielli
(1856, 1872) ed Errico Petrella (1869).
Negli ultimi decenni alle opere liriche si sono affiancati i musical: grande successo incontrò lo spettacolo portato in scena nel 1985 dal Quartetto Cetra, con Al Bano e Romina Power. In questa veste I Promessi Sposi sono approdati addirittura allo stadio di San Siro, dove nel 2010 ha debuttato «l’opera musicale moderna» di Michele Guardì e Pippo Flora.
Locandina del musical di Guardì e Flora.
Tradurre in immagini
Nell'immaginario comune, la rappresentazione grafica dei Promessi Sposi è indissolubilmente legata alla figura di Francesco Gonin, illustratore dell'edizione quarantana, che Manzoni una volta chiamò «mirabile mio traduttore». Ciononostante, sia prima che dopo di lui innumerevoli artisti si sono cimentati nella resa per immagini del capolavoro manzoniano: tra questi Gaetano Previati, Giovanni Fattori, Giorgio de Chirico, Aligi Sassu, Renato Guttuso e in ultimo Emilio Isgrò, autore di una serie di «cancellature» operate sulle pagine del romanzo.