Le letture per uno studio universitario

Nel 1886, all’età di 32 anni, Morelli avvia la sua carriera universitaria presso la Regia Università di Modena tenendo la cattedra di Diritto Costituzionale. Divenuto professore ordinario, nel 1899 inizia ad insegnare Diritto Costituzionale presso l’Università degli Studi di Padova.  Attorno alle due università vi era un vivo interscambio di idee ed opinioni che dava forte impulso alle ricerche e all’avanzamento delle correnti in ambito giuridico. Negli appunti del professore, vi sono ricorrenti citazioni di studiosi dell’epoca che hanno contribuito a creare le basi di uno studio del diritto costituzionale. In base ai volumi presenti nel fondo è stata fatta una ricostruzione dei principali saggi attorno ai quali il professore ha sviluppato importanti riflessioni sulle fonti e sulla definizione di un metodo per lo studio giuridico in ambito costituzionale.

LETTURE_Garelli     
G.E. Garelli, Lezioni di diritto costituzionale italiano,
Torino (1876) 

Nella dispensa delle lezioni di diritto costituzionale dell’anno accademico 1900/1901 Morelli introduce il dibattito circa la metodologia di ricerca giuridica citando Giusto Emanuele Garelli, professore di Diritto Costituzionale nella facoltà di giurisprudenza a Torino dal 1866 al 1874. Sebbene il diritto concepito come un complesso di norme astratte, esistenti indipendentemente dall’organismo statuale, sia stato in quell’epoca abbandonato dai giuristi, il prof. Garelli è il solo tra i trattatisti italiani che sostiene il diritto come una collezione di  principii speculativi, perciò arbitrario e variabile a seconda dell’interpretazione personale dell’assoluto. Così scrive nel suo libro Lezioni di diritto costituzionale italiano del 1876: «Il diritto non nasce che da un principio di ragione, e il potere supremo ordinato nella Società non può originare rapporti di ragione se non in quanto sia conforme a quel principio». Morelli sostiene che tale ricerca dell’assoluto dia origine a molte contraddizioni, in quanto diventa sinonimo di opinione individuale. Il diritto costituzionale dovrebbe quindi non discutere filosoficamente sulla natura, sulla genesi e sulla convenienza degli istituti, ma studiare lo Stato quale è, non quale ragionevolmente si vorrebbe che fosse.

     LETTURE_Orlando
V.E. Orlando, Principii di diritto costituzionale,
Firenze (1889) 

A tal proposito, un punto di riferimento ricorrente negli studi del professore è Vittorio Emanuele Orlando. Di origine palermitana ha segnato gli studi giuridici italiani dagli ultimi decenni dell’Ottocento all’avvento del fascismo, un periodo in cui, in parallelo con la costruzione dello Stato unitario, prendono assetto i grandi filoni della cultura giuridica accademica: dalla storiografia romanistica alla dogmatica privatistica, alle scuole penalistiche, alla nuova disciplina del diritto pubblico. Nel suo scritto Principii di diritto costituzionale del 1889, Orlando propone un tentativo precoce di sistemazione e di definizione di un nuovo metodo giuridico con al centro la definizione dello Stato. Tale tentativo viene proposto in un campo teorico ancora quasi tutto da dissodare e da delineare, che per questo motivo presenta dei limiti. D'altro canto è importante sottolineare come uno dei risultati costruttivi sia stato l’affinamento formale della nozione di sovranità dello Stato ovvero: «l’affermarsi dello Stato come giuridica persona, e quindi la fonte della sua generale capacità di diritto». Una definizione che salda e riunisce i concetti di sovranità e diritto, inteso come limite giuridico al suo esercizio.

LETTURE_Palma     
L. Palma, Corso di diritto costituzionale,
Firenze (1883)

Un giurista che precede la nascita della scuola orlandiana è Luigi Palma. Insegnante di materie pubblicistiche (diritto internazionale e costituzionale) del principe ereditario Vittorio Emanuele tra il 1884 e il 1886, nel 1886 diviene preside della facoltà di giurisprudenza di Roma e membro del Consiglio superiore dell’Istruzione pubblica su designazione delle facoltà giuridiche del Regno. Per la durata del secolo a seguire, pochi contemporanei hanno preso in forte considerazione gli studi e la scienza di Palma: uno fra questi è il prof. Morelli che individua il Corso di diritto costituzionale del 1883 come il trattato migliore fra tutti per quanto concerne il filo logico e la completezza di contenuti. In esso vengono affrontati in primo luogo i limiti dello Stato. Nelle lezioni dell’anno accademico 1902/1903 il Morelli cita il capitolo intitolato Gli uffici e i limiti dello Stato: «Lo Stato è prima di tutto la persona morale per eccellenza, e poi certamente ha fini etici. La legge morale che deve sempre reggere l’individuo deve essere anche la legge degl’individui organati a Stato, e se si devono sviluppare le facoltà e i fini dell’uomo, certamente vi hanno precipuo luogo i morali».

Questi sono solo alcuni degli autori che hanno contribuito a creare le basi per uno studio analitico della materia presa in esame. Alcune pubblicazioni citate dal professore non sono state trovate nella sua libreria privata. Si presume che parte di esse siano state rese disponibili agli studenti e di conseguenza siano state non riconsegnante personalmente. Per esempio il saggio Assunto primo della scienza del diritto naturale (1849) di Gian Domenico Romagnosi, giurista e filosofo di formazione illuminista fautore dell’unità d’Italia considerato uno dei fondatori del diritto penale moderno. Non compare nel fondo la pubblicazione Elementi di diritto costituzionale democratico (1797) di Giuseppe Compagnoni in cui il Morelli riconosce gli elementi fondamentali e teorici della nuova scienza costituzionale e infine Guida allo studio del diritto costituzionale (1882) di Attilio Brunialti (originario di Vicenza ha intrapreso la sua carriera accademica con un incarico di insegnamento privato di diritto costituzionale comparato nell’Università di Roma, successivamente come professore di diritto costituzionale a Pavia, dal 1879 al 1881, e a Torino, fino al 1893, anno in cui fu nominato consigliere di Stato). Negli scaffali della biblioteca Morelli si possono trovare altre pubblicazioni di notevole importanza di tali autori; per un approfondimento della materia vi invitiamo a consultare il catalogo del sistema bibliotecario padovano.