Le origini della disciplina nel mondo antico

Sfogliando e leggendo gli appunti delle lezioni tenute da Morelli si incontrano spesso riferimenti a pensatori del mondo antico: Socrate, Platone e Aristotele sono tra i più noti e citati. Questi sono introdotti e affrontati nelle questioni relative alla natura, formazione e sviluppo dell’idea di Stato considerato dai filosofi antichi <<[…] come un organismo, come un uomo in grande>>. La filosofia, amore per la conoscenza nelle sue innumerevoli forme, rintraccia nella riflessione politica uno dei nuclei fondanti della sua ricerca. Politica intesa in questo caso come polis, modello di città-stato che prevede una forma di governo partecipata. Le prime pagine delle dispense del Morelli gettano le fondamenta, ripercorrendo le fonti della storia e nascita del concetto e delle prime forme di stato nel corso dei secoli.
Nel fondo sono presenti traduzioni moderne di testi antichi; saggi sulla storia e la filosofia classica; manuali e studi che trattano dei suddetti autori analizzando le loro teorie. I testi classici, così come gli studi sulla materia appartenenti ad epoche successive, restituiscono un ruolo preponderante al tema politico, evidente soprattutto in disquisizioni di carattere etico-filosofico. La possibilità di esplorare i materiali presenti nella biblioteca personale del professore è importante proprio perché porta alla luce documenti a lui contemporanei riguardanti autori antichi.


republique     politique
Platone, L'état ou la République, Parigi (1879)
Aristotele, La Politique, Parigi (1881)


Inizialmente l’attenzione si è concentrata su due interessanti traduzioni francesi di fine Ottocento, appartenenti alla stessa serie di pubblicazioni. Il primo è 
L’État ou la République de Platon tradotto dal docente universitario Augustin Bastien; segue La Politique di Aristotele trasposta in francese da Jean-François Thurot e revisionata dallo stesso Bastien.

Il fatto che Morelli possedesse due traduzioni ottocentesche in lingua francese pone l’accento sulla sua ampia cultura e sull’interesse rivolto al panorama internazionale contemporaneo. Questo è il primo legame individuato tra gli argomenti proposti nel corso di alcune lezioni tenute dal Morelli e la presenza nella sua personale raccolta di documenti emblematici come questi.
Notoriamente si conosce il contenuto e la natura di entrambi i classici. La Repubblica di Platone è un’opera filosofica che propone temi fondanti del pensiero platonico, quali la giustizia e la questione della città ideale volti alla definizione e alla formazione del concetto di Stato; scritta in forma di dialogo annovera il maestro Socrate come protagonista centrale della conversazione. La Politica di Aristotele si struttura in 8 libri, nel corso dei quali si indagano le numerose forme di costituzione e il loro sviluppo nelle diverse epoche storiche. Le due opere sviluppano il concetto di Stato in termini ideali, rintracciabili nell’opera del filosofo ateniese, e storico-concreti, evidenti nel testo del discepolo Aristotele. Come si legge sfogliando le dispense del professore patavino, Aristotele, così come Platone, <<ha dello Stato un concetto organico altissimo […] che ha per fine un bene supremo, la perfetta vita – egli stesso paragona lo Stato all’uomo>>.

ateniesi     
Aristotele, La costituzione degli ateniesi,
Milano (1893)

Testo interessante a questo proposito è un’edizione del 1893 de La costituzione degli ateniesi opera del filosofo greco Aristotele, tradotta e introdotta da Contardo Ferrini, professore di Diritto dell’Università di Modena. Il testo è pubblicato nello stesso anno in cui Morelli viene promosso docente ordinario presso lo stesso ateneo. Tra i più stimati conoscitori di diritto romano del suo tempo, Ferrini probabilmente conosceva di persona il docente patavino, essendo entrambi a Modena negli stessi anni. 
In un percorso di ricerca e approfondimento diventa fondamentale non solo identificare e riconoscere i temi di interesse, gli ambiti di studio del nostro protagonista, occorre compiere un passo in più. Il tentativo di ricostruire l’immagine di un personaggio del passato è un viaggio che si intraprende indagando le sue relazioni, i rapporti, i contatti che hanno contribuito ad arricchire la sua formazione. L’opera sopracitata assume dunque un ulteriore aspetto: trattandosi di un documento pubblicato per mano di un collega universitario a fine Ottocento nella stessa città suggerisce l'esistenza di un ambiente di studio condiviso per quanto riguarda temi e pubblicazioni. 

     negri memorie
C. Negri, Memorie storico-politiche
sugli antichi greci e romani
, Torino (1864)

Come ultimo esempio si propone Memorie storico-politiche sugli antichi greci e romani, opera del docente e politico Cristoforo Negri, come documento emblematico in quanto mette in luce gli interessi storici del Morelli, gli stessi che hanno l’importante compito di porre le basi epistemologiche alle sue lezioni universitarie. Il testo ripercorre eventi storico-politici attingendo da fonti originali e opere letterarie appartenenti all’ampio arco cronologico che prende in esame. Il lavoro critico pubblicato da Negri e gli appunti del corso tenuto da Morelli ambiscono a un fine comune: studiare gli ordinamenti politici delle società passate per comprendere e approfondire la realtà contemporanea. 

<<Quanto a me ho infatti cercato questo piacere negli studi, e l’ho realmente trovato; pochi disinganni ho sofferto o patito dolori, che un’ora di lettura e di meditazione segnatamente dei classici non abbia dissipato, ritornandomi a calma consolata, e ritemprandomi a serenità e vigore […] Vi rinvenni altresì ricchezza di analogie e raffronti circa le condizioni delle pubbliche cose antiche ed attuali>> per citare le parole di Negri, chiarissime nell’evidenziare la potenza del messaggio.