Globo terracqueo all’atto della Creazione
Al momento della creazione,
i quattro elementi della materia, corpi semplici e cioè non riducibili a superiore unità, ma capaci di produrre, con la virtù informante che scende dall’alto, infiniti composti, dobbiam figurarceli nella disposizione, resa popolare dai disegni cosmografici del tempo di Dante, a sfere concentriche: la terra solida e greve formante la sfera più interna; l’acqua ricoprente tutta la terra; l’aria avviluppante l’acqua, e il fuoco l’aria.
(Origine, forma, sito e dimensioni …, p. 3).
Globo terracqueo dopo la caduta di Lucifero
Folgorato dall’arcangelo, che fe’ la vendetta del superbo strupo, Lucifero precipita dalla città celeste e s’infligge al centro della terra. […] Per l’orrore dell’angelo trasformato in demonio, la terra esterna fugge e viene nel nostro emisfero;quella dell’interno gli sfugge pure lunghesso il corpo, fa il vuoto che sarà l’abisso dei dannati, e forma di fuori il monte riservato alle anime purganti. In qual punto del globo è caduto il ribelle? Se dalla città celeste, sul parallelo del nostro tropico, egli è precipitato, per forza di gravità, al centro al qual si traggon d’ogni parte i pesi, Lucifero dovette scendere vertiginosamente lungo il piano dell’eclittica, cioè ripassando per i cieli di Saturno, di Giove, di Marte, del Sole, ecc; egli dovette dunque infiggersi in un punto del globo compreso fra i due tropici, e non fuori di questi. Sarebbe caduto su un punto geografico che sottenda i Gemelli, se non avesse partecipato del moto diurno del cielo superiore combinato con quello, obliquo e contrario, dei pianeti; partecipando a questi due impulsi, finì sul punto opposto, e là formossi l’altro monte. Così Lucifero volge i piedi al monte del Purgatorio, e sovra la testa trifronte ha il Sion.
(Il Grande Sion, il Sinai e il piccolo Sion, p. 22).