Veduta di Grottaferrata
Penna, inchiostro, tracce di sanguigna, acquerello grigio su fogli di carta trasferita su un supporto di tela azzurra, 257 x 634 mm
BNCR: Disegni 3, IV, 10
Questo disegno e il successivo sono stati pubblicati e illustrati per la prima volta da un monaco dell’abbazia di Grottaferrata nel 1930.
Gaspar van Wittel eseguì numerosi disegni di Grottaferrata, alcuni, come questi della Biblioteca Nazionale, molto precisi, altri, come quello di Capodimonte, più abbozzati. Due disegni dell’Abbazia di San Nilo sono conservati alla Biblioteca Nazionale (vedi anche scheda successiva), un terzo nel Palazzo Reale di Caserta, un quarto a Capodimonte, un quinto in una collezione privata inglese, un sesto nella Biblioteca Nazionale di Torino e un settimo, molto simile a questo del quale stiamo parlando, faceva parte della collezione del Gabinetto delle Stampe di Berlino, era datato 1713 e, conosciuto attraverso una fotografia, è andato disperso (chissà, forse rubato) durante la seconda guerra mondiale (Giuliano Briganti, Gaspar van Wittel, nuova ed. cit., p.306 e 309 n.D19; p.320-321 n.D88; p. 351-352 n.D192; p.365 n.D322; p.433 n.D463).
Questo disegno della Biblioteca Nazionale, benchè non preparato con la quadrettatura, è in realtà un vero e proprio studio per una veduta della quale conosciamo almeno tre versioni diverse, tutte ad olio: una, firmata, è di piccole dimensioni, l’altra, di circa due metri di altezza, è pendant di una Veduta di Tivoli (Ibidem, p. 210-211 n.217-218) e una terza, di media grandezza, pendant di una Veduta di Verona.
Questa Veduta di Grottaferrata, databile all’ultimo decennio del Seicento, raffigura il lato destro e la parte posteriore dell’Abbazia fondata da San Nilo nel 1004 sui resti di un’antica villa romana nei pressi di Grottaferrata, sullo sfondo del Monte Cavo. Nella valle scorre il rivo della Marrana.
La scritta Grottaferrata, che avevo ritenuto antica nel 1996, è in realtà novecentesca.