Veduta di Villa Aldobrandini a Frascati
Penna, inchiostro, matita, acquerello grigio e bruno su fogli di carta quadrettata a matita e a penna, trasferita su un supporto di tela azzurra, 339 x680 mm
BNCR: Disegni 3, IV, 6
Il disegno è molto rovinato, gravi mancanze sono presenti nell’angolo sinistro e sul bordo destro. Sulle finestre laterali si legge la parola BLI abbreviazione di blint che vuol dire cieca. I numeri 13, 13, 21, segnati sulla parasta della villa, indicano alcune misure.
Questo studio è preparatorio per una veduta della quale si conoscono quattro versioni dipinte diverse, nessuna delle quali datata (Giuliano Briganti, Gaspar van Wittel, nuova ed. cit., p. 205-207 n.207-210). E’ datato invece 1713 un bel disegno di van Wittel acquerellato raffigurante la stessa veduta, conservato a Chatsworth nella collezione del duca di Devonshire. Fu acquistato, insieme ad altri undici disegni dell’artista, da Richard Boyle, 3rd Earl of Burlington (1694-1753), Lord Burlington, architetto palladiano e mecenate-committente, durante il suo soggiorno a Roma nel 1714-1715. E’ uno dei primi esempi di souvenir d’Italie.
La veduta è presa all’altezza del piazzale ovale che si allarga sotto la terrazza prospiciente la villa, all’inizio della rampa che conduce alla terrazza. Di fronte l’ingresso del piazzale, con i due pilastri sopra i quali si trovavano due leoni di peperino che si vedono ancora in un acquarello del 1792 conservato nell’archivio Aldobrandini, ma non si notano, scrive Giuliano Briganti, nelle stampe del primo Ottocento, sostituiti dagli attuali vasi. A destra si vede la fontana. La facciata seicentesca della villa, detta Belvedere, costruita su progetto di Giacomo della Porta ma completata da Carlo Maderno e Giovanni Fontana, mostra sull’altana il frontespizio ricurvo che fu sostituito nell’Ottocento.
Il disegno, come gli altri tre di Frascati, risale probabilmente al 1685, data indicata dallo stesso Gaspar van Wittel nel Dis. 3, IV, 4.