Veduta del Castello Odescalchi a Palo
Penna, inchiostro, matita e acquerello grigio su diversi fogli di carta quadrettata a matita e trasferita su un supporto di tela azzurra, 271 x 1244 mm
BNCR: Disegni 3, IV, 2
Nel disegno preparatorio per la Veduta del Castello Odescalchi a Palo Gaspar van Wittel ha scritto alcune misure sulle mura che circondano il Castello, tra queste 15, 15, 11, 13.
Conosciamo una versione dipinta derivata dal disegno, conservata in collezione privata, recante al retro una scritta antica che la riferisce all’artista olandese, e Ludovica Trezzani suppone possa provenire dalla collezione Odescalchi (Ludovica Trezzani in: Gaspare Vanvitelli e le origini cit., p.178-179 n.54).
Costanza Lorenzetti riferiva questo disegno a Luigi Vanvitelli, si deve invece a Giuliano Briganti la giusta attribuzione a Gaspar van Wittel e la sua pubblicazione. Lo studioso che, nel 1966, non conosceva la versione dipinta, pur non identificando perfettamente il luogo (parlava di un «castello simile a quello di Palo»), attribuì giustamente il disegno al vedutista.
La Veduta raffigura, come ha scritto Ludovica Trezzani, il Castello di Palo con il mar Tirreno sullo sfondo. Il Castello è situato lungo la via Aurelia a poca distanza dal porto di Civitavecchia. Al centro della veduta, presa dalla via Aurelia, si vede il castello cinquecentesco sorto intorno ad una antica torre costiera, restaurato e ampliato da Flavio e Virginio Orsini nel 1667 e ceduto nel 1693 a Livio Odescalchi (1658-1713), nipote del papa Innocenzo XI. A destra si vede l’ingresso ai giardini e una serie di edifici rustici. In primo piano un fontanile ornato da tre grandi teste animali, un rinoceronte, un cammello e un elefante. Come scrive la studiosa, il loro inserimento nella veduta è frutto di fantasia ma è curioso che siano presenti anche nel dipinto tratto dal disegno.
Nel 1693 don Livio Odescalchi acquista dagli Orsini il Castello di Palo e tre anni dopo, nel 1696, il feudo di Bracciano. E’ probabile dunque che questo disegno e quello per la Veduta del castello Odescalchi di Bracciano (Dis. 3, IV, 5) siano stati eseguiti da Gaspar van Wittel per una doppia commissione ottenuta dal duca Livio Odescalchi, grande ammiratore e collezionista del vedutista del quale possedeva ben diciannove quadri originali e trentasette copie. Non si può dunque escludere che, nel corso dell’ultimo decennio del Seicento, egli avesse commissionato all’artista olandese, a distanza di poco tempo, i due grandi quadri delle stesse misure (86 x 171 cm.), pendant, tratti da questi disegni. La datazione stessa dei due studi risalirebbe alla metà degli anni novanta, a ridosso dell’acquisto delle due importanti proprietà situate entrambe in prossimità di luoghi d’acqua, questa di Palo, sul mare e l’altra di Bracciano, sul lago.