La fotografia fu uno degli strumenti a cui ricorse Adolfo Rossi, sia per motivi professionali che per diletto. Di sicuro almeno in alcuni dei suoi viaggi e delle sue inchieste Rossi utilizzò la macchina fotografica per documentare luoghi, personaggi ed avvenimenti; questo utilizzo è attestato anche dopo la sua entrata al servizio del Ministero degli Affari Esteri. Alcuni di questi scatti furono pubblicati all'interno delle sue opere maggiormente estese - come successe per esempio per Un'Escursione nel Montenegro (Milano: Carlo Aliprandi Editore, 1897) -, ma apparivano talora anche a corredo di articoli più brevi, a volte trasformate in disegni. In sostanza, si trattava di informare il pubblico "con dati di fatto e con fotografie", come fu scritto nell'introduzione di un articolo sulla condizione degli emigranti siciliani negli Stati Uniti, che Rossi preparò quando era ormai un ispettore viaggiante del Commissariato generale dell'emigrazione.
D'altra parte, la varietà dei formati, dei procedimenti e dei soggetti sembra confermare l'interesse di Rossi per la fotografia anche al di fuori dell'ambito strettamente professionale: le oltre ottocento stampe fotografiche conservate all'interno dell'archivio spaziano da ritratti di personaggi famosi a avvenimenti pubblici, fino a gite con la famiglia e con amici. Anche gli autori degli scatti sono i più diversi: le riprese non appaiono tutte opera di Adolfo Rossi, ma contano anche numerosi fotografi professionisti e dilettanti, sia italiani che stranieri.
Didascalie
016 Pubblicità della macchina fotografica Phoebus Detective, 1892. Questa macchina fotografica rientrava tra i nuovi apparecchi, sempre più piccoli e facili da usare, che il progresso tecnologico aveva permesso di mettere in commercio. La prima e più famosa era la Kodak, inventata nel 1888 da George Eastman e venduta sotto lo slogan "Voi premete il pulsante, noi facciamo il resto". È probabile che Adolfo Rossi abbia utilizzato, fra le altre, anche delle macchine fotografiche di questo nuovo tipo, da cui deriverebbero alcune piccole stampe fotografiche conservate all'interno del fondo archivistico. Segnatura: Archivio di Stato di Rovigo, Bernini Amos, b. 2.
017 Il principe Nicola del Montenegro tra i suoi soldati, 1896. La fotografia appartiene ad una serie di scatti che Adolfo Rossi realizzò in Montenegro, in occasione del fidanzamento tra Vittorio Emanuele e la principessa Elena. In seguito mandò al principe alcune delle sue fotografie in dono. Lo stesso Vittorio Emanuele, comunque, aveva portato con sé una macchina fotografica: nel suo racconto del viaggio, Adolfo Rossi ricorderà che "allo svolto di una strada [il Principe di Napoli] avendo scorto me e un mio collega che lo attendavamo al varco per fotografarlo fra un gruppo di abitanti, tirò fuori da una tasca un Kodak e, prevenendoci, ci fotografò alla sua volta!". Segnatura: Archivio di Stato di Rovigo, Rossi Adolfo, b. 8, quaderno 3.
018 La fotografia "Il principe Nicola del Montenegro fra i suoi vecchi soldati" come pubblicata nel libro di Adolfo Rossi Un'Escursione nel Montenegro (Milano: Carlo Aliprandi Editore, 1897). Segnatura: Archivio di Stato di Rovigo, Rossi Adolfo, b. 1.
019 Ricciotti Garibaldi a Domokos durante la Guerra Greco Turca, 1897. La fotografia venne scattata da Adolfo Rossi durante la sua permanenza come corrispondente al seguito dei volontari garibaldini. La didascalia a penna ("Grecia 1896"), scritta in un'epoca successiva, sembra riportare una data sbagliata. Segnatura: Archivio di Stato di Rovigo, Rossi Adolfo, b. 8, quaderno 3.
020 La fotografia "Ricciotti Garibaldi a cavallo si fa insegnare dal tenente Martini la strada degli avamposti" come pubblicata nel libro di Adolfo Rossi Alla Guerra Greco-Turca (aprile-maggio 1897). Impressioni ed istantanee di un corrispondente (Firenze: R. Bemporad & figlio, 1897). Tutte le 65 fotoincisioni utilizzate nel volume erano state ricavate da "altrettante fotografie, eseguite sui luoghi dall'autore stesso". Segnatura: Archivio di Stato di Rovigo, Rossi Adolfo, b. 8, quaderno 1.
021 Disegno di Villa Carolina pubblicato sul Secolo XIX, fine Ottocento. L'immagine era stata tratta da una fotografia eseguita da Adolfo Rossi per il quotidiano, a corredo di un articolo su di un caso di omicidio. Segnatura: Archivio di Stato di Rovigo, Rossi Adolfo, b. 12.
022 Elenco delle fotografie contenute in un album spedito ad Adolfo Rossi da un suo corrispondente in Sud Africa, inizio Novecento. Anche se non ci sono molte informazioni sul contesto del documento, sembra probabile che lo scambio fosse collegato ad un interesse privato di Rossi, e non all'attività giornalistica o professionale. Segnatura: Archivio di Stato di Rovigo, Rossi Adolfo, b. 10, fasc. 1.
023 Momento di svago, fotografia probabilmente realizzata da Adolfo Rossi negli USA, 1908 ?. La fotografia è un esemplare di cianotipia - un procedimento di stampa dal caratteristico colore blu inventato nel 1842, tra il 1888-1920 particolarmente diffuso fra i fotografi amatoriali per la sua semplicità ed economicità. Segnatura: Archivio di Stato di Rovigo, Rossi Adolfo, b. 13.