Decorazione

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Le prime notizie riguardanti il ciclo pittorico risalgono al 1563 quando il Circignani dipinge, nella sala del governatore al piano terra, Il Concerto, la glorificazione dei della Corgna e dei del Monte la cui prosperità è rappresentata attraverso l'acqua della fontana che sgorga dagli emblemi delle suddette famiglie.
La scena, intessuta da decorazioni a grottesca, è impressa al centro della volta a padiglione unghiata, mentre su tutte e quattro le pareti della sala sono dipinti i binati di paraste ioniche, sovrastati da tratti di elegante trabeazione che crea i peducci della volta
Le logge, la sala grande del piano nobile, gli scaloni furono invece decorati da Salvio Savini come documentato dalla cartella dipinta nella saletta d'ingresso al piano nobile:
                                          “A.D. MDLXXX – Salvius Savini pingebat”
Negli scaloni sono rappresentate le Virtù cardinali e le Virtù teologali e nella sala grande, il Convito degli dei e gli Amori degli dei, quest'ultimi ispirati alle Metamorfosi di Ovidio.
Si devono ai Mazzuoli numerosi interventi effettuati tra il XVIII e il XIX secolo: i pavimenti alla veneziana della sala grande e della sala rossa, gialla, azzurra, come le decorazioni delle pareti della sala grande.
Nel 1936 il pittore pievese Filiberto Cappannini dipingeva le volte di tutte le sale del piano nobile situate lungo la via Pietro Vannucci con decorazioni a grottesca di gusto neorinascimentale.