Il legame tra la città di Bologna e Giorgio Bassani non inizia solo nel 1934, quando egli si iscrive al Corso di Laurea in Lettere dell’Università. Bologna è anche la città natale di Bassani. Giorgio è l’unico della famiglia a non essere nato a Ferrara, come se la nascita a Bologna fosse quasi un appuntamento predestinato con la città della sua formazione artistica, culturale e letteraria. I genitori, Enrico Angelo Bassani e Dora Minerbi, si erano infatti temporaneamente trasferiti a Bologna. Il precipitare degli eventi legati alla I guerra mondiale costrinse la mamma di Giorgio a tornare a Ferrara, a casa dei genitori Cesare Minerbi e Emma Marchi. La storia del nonno, importante medico dal carattere brillante e risoluto, ebreo sposato a una cattolica, si impresse profondamente nell’animo di Bassani, che si ispirò proprio ai nonni materni per descrivere il dott. Elia Corcos, ebreo, e la moglie non ebrea Gemma Brondi nella Passeggiata prima di cena (in Le storie ferraresi). Il cognome della nonna cattolica Marchi è stato lo pseudonimo scelto da Bassani durante gli anni delle persecuzioni razziali. Del carattere deciso del nonno egli ebbe sempre un’impressione molto forte; così lo commentò al padre in una lettera dal carcere (1943): «Credo che il nonno Cesare abbia davvero scoperto il segreto dell’immortalità: che è quello di non lasciarsi raggiungere dalle emozioni. Senonché a lui le emozioni danno noia e fastidio, e le evita accuratamente. Per noi [lui e il padre], viceversa, le emozioni sono tutto. […] Noi, credo, teniamo della natura disgraziata dei poeti, tutti senso e lotta; il nonno di quella dei filosofi, che vivono nell’assenza, nel distacco, nella calma metafisica».
Gli anni in cui fu studente a Bologna furono per lui fondamentali: a Bologna, infatti, tra il 1934 e il 1943, Bassani meditò e sviluppò una sua poetica e un suo percorso stilistico, provando e riprovando diversi generi espressivi, studiando arti in relazione tra loro, confrontandosi con intellettuali, professori, artisti e amici. I ricordi del periodo universitario e delle sperimentazioni letterarie ad esso legate verranno continuamente ripercorsi da Bassani: ne è prova il suo primo racconto III classe, scritto nel 1935, quindi durante i primi mesi all'Università. In III classe Bassani rievoca il clima che regna tra gli universitari pendolari da Ferrara a Bologna durante uno dei loro spostamenti in treno. Passano gli anni ed ecco che quella stessa prova narrativa e soprattutto il ricordo indelebile di quei viaggi viene ripreso, rielaborato e integrato nel romanzo Gli occhiali d’oro
Il percorso universitario di Bassani si conclude il 25 Giugno 1939, quando si laurea in Letteratura Italiana con il prof. Carlo Calcaterra, discutendo una tesi su Niccolò Tommaseo.