Con lo spostamento dei libri in scaffalature perimetrali e l'eliminazione dei plutei, nel XVII secolo le biblioteche si dotarono di tavoli per i lettori, per lo più di grandi dimensioni e adatti a offrire posto a più persone.
Sui tavoli potevano essere messi a disposizione calamai e penne (come si vede nell'immagine della Bibliothèque de Genève) e in seguito, dove era permesso fumare, anche posaceneri. Spesso vennero dotati anche di lampade individuali.
In alcuni casi i tavoli avevano il piano inclinato (come in una delle sale della Biblioteca nazionale di Roma al Collegio Romano), o un divisorio per separare le persone sedute di fronte (come nella sala di lettura della Biblioteca Alessandrina nella Città universitaria).
La Biblioteca del British Museum nella sede disegnata da Panizzi (1857) prevedeva anche piccoli armadietti ai singoli posti. Nella Biblioteca del Senato, invece, i tavoli avevano un piccolo scaffaletto, aperto, in cui posare libri e altri oggetti.