Disposizioni del materiale diverse dalla semplice collocazione a scaffale si sono diffuse nelle biblioteche soprattutto per i periodici correnti, che si voleva rendere meglio visibili al pubblico e a cui spesso era permesso l'accesso diretto da parte dei lettori. Nelle sale periodici o emeroteche sono stati spesso utilizzati, quindi, mobili con piani inclinati, a leggio, talvolta associandovi dei ripiani per riporre i numeri precedenti all'ultimo esposto.
Si sono poi diffusi veri e propri espositori per riviste, di varia forma.
Nelle biblioteche con numerosi periodici correnti ad accesso libero, soprattutto biblioteche scientifiche, sono stati usati anche grandi casellari, a volte applicando a ogni casella un'aletta sollevabile con il titolo o la riproduzione della copertina della rivista.
Quando si è diffusa l'abitudine di esporre una scelta di novità o ultime acquisizioni, sono state realizzate vetrine di vario tipo, o espositori a cui il pubblico potesse accedere direttamente.