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Edgardo Simone (familiarmente conosciuto come Ninì), nasce a Brindisi il 2 giugno 1890, da una famiglia modesta, Salvatore e Maria Antonia Giuseppa Vitali.
Avvia gli studi alla Regia Scuola Tecnica di Brindisi. La scelta di indirizzare Edgardo agli studi artistici è vincolata, considerate le ristrettezze economiche della famiglia, all’ottenimento di «una borsa di studi affinché egli possa frequentare i corsi del R. lstituto di Belle Arti in Roma», (Guastella M., pag. 29). Le abilità artistiche raggiunte all’età di diciotto anni sono attestate dai due «esimi Professori della Provincia» di Terra d’Otranto, i leccesi Luigi Guacci e Cesare Augusto Lucrezio, entrambi con trascorsi formativi al Regio Istituto di Belle Arti romano; le personali valutazioni sul promettente Edgardo sono accluse, utilmente e secondo normativa su carta bollata da 50 centesimi, alla richiesta di borsa di studio formulata da Salvatore Simone.Luigi Guacci, artista che a Lecce dirigeva un avviato laboratorio per la produzione scultorea e in particolare della cartapesta, attesta le inclinazioni per le arti plastiche di Edgardo Simone: «avendo eseguito alcuni saggi in mia presenza, ha mostrato attitudini tali da lasciar fondatamente presumere che egli, mediante un regolare corso di studi artistici, possa divenire un eccellente scultore»(Guastella M., pag. 29).
Nel 1908 il padre decise di iscriverlo ai corsi del Regio Istituto di Belle Arti di Roma, ma fu necessaria una preparazione, cosi sempre a Roma fu affidato a Lorenzo Cozza, figlio di Alfonso, noto artista orvietano. Con la prosecuzione degli studi, supportati economicamente dai sussidi municipali di Brindisi, lo studente dell’accademia romana nel 1910 avvia i suoi primi lavori con l’opera “Rimorso”, in cui si scorgono riferimenti a invenzioni michelangiolesche (si noti il piede sinistro accavallato dietro la caviglia destra), ma soprattutto al dantesco “Pensatore” di Auguste Rodin, scultore da ritenersi suo maestro d’elezione” e che influenzerà tutta la sua produzione successiva.
Simone ha realizzato oltre 30 monumenti ai caduti di guerra, eretti sia in 27 città italiane e nel resto del mondo. E' stato un interessante interprete della scultura italiana del primo novecento, con una significativa collocazione nell’ambito della produzione artistica meridionale e non solo, tra la metà degli anni dieci e la seconda metà degli anni venti del Novecento. Si conservano suoi monumenti dedicati ai Caduti della Guerra a:
Ferrara, Monopoli, Brindisi, Sarno, Verona (Monumento agli Alpini),Pianura, Avezzano, Maiori, San Bartolomeo in Bosco, Cerreto Sannita, Marrara, San Marzano sul Sarno, Minori, San Pietro a Maiella,Viggiano, San Vito dei Normanni, Tampa (Florida).
Realizzò tra gli altri il Monumento al Sacro Cuore a Napoli, la Statua di san Francesco d'Assisi a Nocera Superiore, la Statua della Madonna nella Cattedrale di Verona.
Ha realizzato numerosi monumenti funebri, tra i quali quelli dedicati ai Caduti della Guerra a Brindisi; e le cappella funerarie della famiglia dei conti Balsamo in Brindisi, della famiglia Cattino in Torino, della famiglia Cascio in Napoli, della duchessa Massari in Ferrara e altre a Caracas (Venezuela) e San Paulo (Brasile).
L'apice del successo artistico è stato ottenuto nella ventennale attività della stagione statunitense (1928 - 1948) tra New York, Washington, Detroit, Cleveland, Chicago, Coronado e Hollywood, dove si trasferì per motivi politici.
Negli Stati Uniti si distinse anche come scenografo in alcuni colossi cinematografici di quel periodo. Si trasferisce a Chicago e poi a Hollywood e morì nel 1948.