Storia del Monumento
print this pageSTORIA DEL MONUMENTO
La Grande stagione dei monumenti ai Caduti termina intorno al decennio Venti. Conviene ricordare che la Seconda guerra mondiale non ha suscitato la voglia di monumenti commemorativi paragonabile al fenomeno “Grande Guerra”. La tragedia era così immane da poter essere sublimata in un semplice monumento ai Caduti (Sperken, pag. 123).
Nel periodo della Grande Guerra si viveva nella “grande illusione”, soprattutto degli Imperi centrali (Germania e Austria-Ungheria), che il conflitto sarebbe stato breve e con perdite limitate. In realtà la Grande Guerra durò più di quattro anni, provocando milioni di morti, e a cinque anni dopo la fine della guerra, Brindisi conta circa300 morti, molti dei quali furono dichiarati dispersi perché, in una guerra combattuta in prevalenza coi grossi calibri dell'artiglieria, non se ne trovarono i resti (a parte i marinai inabissatisi con le navi). Lo stesso Albo d'oro nazionale dei Caduti di Brindisi, ancora oggi, non è in grado di riportare i nomi di tutti i caduti brindisini.
Nel 1926, quando l’analogo monumento di Monopoli era ancora in “lavorazione”, l’Amministrazione Comunale di Brindisi, commissionò allo stesso scultore, Edgardo Simone, il proprio Monumento. Scolpito nello studio di Napoli e tra i suoi vari viaggi in America, questo fu inaugurato nel 1931 dal re Vittorio Emanuele III.
Pur rifacendosi a più di una figura del lavoro precedente, questobrindisino, può apparire meno riuscito per via della figura scultorea, la Vittoria alata, leggermente “sproporzionata”, e l’adozione dello stesso schema ripetitivo, caratteristiche negative da attribuire probabilmente al fatto che si tratta di una lunga fila di monumenti celebrativi dello scultore brindisino (Sperken, pag. 122).
Il progetto del Simone fu“pensato” per sostituire l’opera già realizzata dal rutiglianese Vito De Bellis, per la quale fu prevista altra destinazione. Simonesi era offerto di ideare e di eseguire gratuitamente il lavoro “lasciando al Comune l’onere di fornirgli le necessarie provviste e forniture” (Guastella, pag. 150). La realizzazione del monumento del Simone si inserì quindi in un vero e proprio dibattito: se abbattere il monumento già esistente oppure spostarlo. Le fonti riportano la notizia che il monumento ai Caduti di Brindisi del De Bellis, già collocato a Piazza della Vittoria, fu acquistato il 3 aprile 1927 dall’Amministrazione Comunale di Erchie per la somma di 70.000 lire.
Il progetto per il nuovo Monumento è dettagliatamente illustrato dal “Giornale di Brindisi” dell’epoca, che descrive in un articolo il bozzetto,dell’opera scultorea da collocare nella Piazza Cairoli in sostituzione «della inestetica ed antigienica fontana», per una altezza di circa 12 m: dalla linea classica e austera, avrà il basamento in marmo rosso di Verona e le sculture in marmo bianco di Carrara. Tra le sculture vi sono una Vittoria Greca alta 5 m, con ali orizzontali spiegate, volte in alto e stilizzate: La Vittoria reca nella sinistra la figura di Roma, nella destra la daga con lauro e quercia; in basso la Vittoria poggia su un guerriero agonizzante con il capo cinto di gloria. Un grande scudo medusato poggia sotto il guerriero caduto formando l’elemento principale della vasca anteriore. Ai due lati due grandi gruppi scultorei, con figure due volte la grandezza naturale, rappresentano: la madre italica che armato il figlio gli addita la via del dovere; la vecchia madre accasciata dal dolore che accarezza sul suo grembo l’elmetto coperto di lauro del figlio caduto e stringe al seno l’orfano sacro. Entrambi due gruppi che infondono intensa commozione… (Guastella, pag. 151).
Il comitato
Fu costituito un appositoComitato pro parco della Rimembranza di Brindisi, nel 1922, che individuò nella zona compresa tra via dei Bastioni S. Giacomo e Porta Lecce, l’area idonea per posizione e ampiezza ad accogliere oltre 300 alberi commemorativi degli eroi di Brindisi.
Il Monumento ai Caduti fu commissionato dall’Amministrazione Comunale di Brindisi allo scultore Edgardo Simone nel 1926, (delibera consiliare n.33 del 25/09/1926). Lo scultore brindisino prestò la sua opera gratuitamente, forse mosso da debito di riconoscenza perchénegli anni della sua formazione, il Comune, gli aveva concesso sussidio agli studi. L’accordo prevedeva che il monumento fosse concluso entro la metà del 1927, ma fu concluso alla fine del 1928. Nel frattempo Simone, affidati i bozzetti alla ditta Beretta di Carrara (per la parte statuaria) e Trevisani di Verona (per il basamento), era tornato negli Stati Uniti, ove risiedeva dal 1924.
La scelta del luogo
Il dibattito civico sul monumento da innalzare a memoria dei Caduti fu molto vivace. Secondo il Simone, il monumento doveva sorgere a Largo Belvedere, ovvero all’estremità superiore del Corso Garibaldi, al punto d’incrocio con la via Indipendenza sia per l’estesa superficie stradale “ove si può formare una piazza”, sia perché fosse visibile dalla parte opposta dal mare. Fu chiesto un “parere autorevole” all’arch. Dioguardi di Bari, che ritenne più adatto il piazzale della stazione.
La prima collocazione decisa dagli amministratori locali fu, quindi,il piazzale della stazione ferroviaria, oggi piazza Crispi, ma lo sdegno e le proteste dello scultore per la scelta “banale e irrazionale” per un monumento così importante, portò a cambiarne la destinazione e si decise di ubicarlo in piazza Engelberto Dionisi, sul lungomare del porto interno, dove fu inaugurato alla presenza del re Vittorio Emanuele III il 22 novembre del 1931. Anche questa scelta non fu assolutamente gradita all'autore che la definì "infelice e assolutamente cervellotica" (Archivio di stato di Brindisi, lettera di Simone del 1928).
Da New York, Simone intervenne nell’accesa polemica sorta a Brindisi per la scelta del luogo ove collocare il monumento. Tra le varie soluzioni prevalse il suggerimento del sovrintendente delle belle arti Quagliati che, pur non avendo escluso il piazzale della stazione come indicato da Balestrino, aveva proposto la piazzetta Dionisi (troppo angustia secondo Simone), dinanzi al mare ed in vista ai passeggeri che arrivano dall’oriente. Qualche anno dopo, con la costruzione della Provincia e la sistemazione di Piazza Santa Teresa, nel 1936-38 fu smontato ed "accatastato" in piazza della Vittoria, ma non ricostruito poiché anche questa posizione fu ritenuta poco consona. Finalmente nel 1940 fu collocato definitivamente in piazza Santa Teresa.
L’inaugurazione
Nel 22 novembre del 1931 fu inaugurato, in pompa magna, il monumento ai Caduti di Brindisi alla presenza del Re Vittorio Emanuele III, in Piazza Dionisi.