Documenti da un archivio di famiglia
print this pageI documenti dell'archivio della famiglia Caffaratto sono eterogenei. Sono, innanzitutto, per la maggior parte prodotti da soggetti imparentati con Giovanni Battista, ma provenienti da altre cerchie famigliari, come i Maiocchi, gli Enrie, gli Hirschhorn.
Perciò l'archivio della famiglia Caffaratto è, in realtà, un archivio di famiglie. Il nodo centrale è la comprensione della rete di relazioni e parentele che ne comportarono la creazione, la raccolta e la conservazione presso gli eredi di Giovanni Battista.
Per comprendere il dipanarsi del filo storico intorno ai protagonisti del carteggio, è stato primario il passaggio attraverso la ricostruzione di un albero genealogico, che potesse collocare mittenti, destinatari, persone unicamente citate in un ordine cronologico e secondo un vincolo di parentela che portasse alla comprensione dei contenuti espliciti e delle informazioni presenti tra le righe.
LE FAMIGLIE
Caffaratto, Maiocchi, Trolli, Hirshhorn e Enrie sono i quattro cognomi che ricorrono maggiormente nel carteggio di Giovanni Battista Caffaratto, e a partire dai quali sono state ricostruite le parentele e i legami familiari tra mittenti e destinatari.
La famiglia Caffaratto, genitori naturali e fratelli di Giovanni Battista, all'epoca del conflitto era composta dal padre Giuseppe (n. 1846 – m. 1920) e dai fratelli Celestina, Teresa, Albina, Emilio (1886 - 1928), coniugato con Margherita Magnano (1891 - 1969) e padre di sette figli: Maria (1909 -1975), le gemelle Cesarina (1911 - 1978) e Amalia (1911 - 1973), e Giuseppe (1913 - 2013). Non erano ancora nati altri tre nipoti di Giovanni Battista, Michele (1917 - 1984) Silvio (1920) e Margherita (1922 - 1977), mentre era già deceduta la madre Anna Maria Morero (1856 – 1899).
Dal matrimonio con Cleofe Maiocchi (n. a Vercelli, 1881 - m. a Cavour, 1979) deriva la parentela con due rami dei Maiocchi e dei Trolli, rispettivamente cognomi del padre e della madre della sposa.
Cleofe era infatti figlia di Tirsi III Maiocchi fu Francesco (San Giorgio Lomellina, n. 24 novembre 1835- m. 18 aprile 1916) cavaliere (1886), maggiore medico, e di Semira Trolli di Lavena, ora Lavena Ponte Tresa. Congiunti in matrimonio il 15 ottobre 1876, Tirsi III e Semira ebbero, oltre a Cleofe, due figli maschi non sopravvissuti e la figlia Teresa (divenuta suora di clausura dell'ordine Adoratrici perpetue del Santissimo Sacramento a Vigevano). Semira Trolli morì il 27 dicembre 1887 e, dopo sette anni, Tirsi III Maiocchi si risposò in seconde nozze con Maria Basletta di Vigevano, senza figli.
Cleofe e Giovanni Battista si conobbero a Cavour, dove la famiglia Maiocchi aveva parentele attraverso la zia Elisa, sorella di Tirsi III e moglie del colonnello Eugenio Giustetti (1826 – 1911), abitanti in una “bella casa di fianco al municipio”.
La discendenza dei Trolli oltre a Semira, moglie di Tirsi III Maiocchi, testimonia la presenza di altre quattro sorelle, figlie di Marco Trolli e Teresa Bolla: Margherita maritata Grosson, Teresa maritata Hirschhorn, Luigia maritata Hirschhorn e Bianca maritata Ubertis.
Al ramo femminile della famiglia Trolli si deve quindi il legame con gli Ubertis: Bianca Trolli sposò infatti Giuseppe Ubertis e dall'unione nacquero Semira (morta nella prima infanzia) e Teresah (sposa di Ezio Maria Gray).
Sempre al ramo femminile della famiglia di Cleofe Maiocchi si ascrive quindi il legame con gli Hirshhorn, di cui Rodolfo (1838-1897) sposò in prime nozze Teresa e, alla sua morte, la sorella Luigia.
Dalla prima unione nacquero Marco (-1951), Bianca, sposata con Angelo Enrie, e Minna.
Il legame con gli Enrie è particolarmente significativo rispetto al ruolo dei due fratelli Angelo e Giuseppe nel contesto culturale torinese, essendo il primo pittore e il secondo celebre fotografo e autore degli scatti della Sacra Sindone del 1931.