La miniera di Su Suergiu
print this pageLa miniera di Su Suergiu è ubicata nella Valle del Rio Sessini, al di sotto della piana sulla quale sorge il paese di Villasalto, e prende il nome dalla quercia da sughero, in sardo Su Suergiu, diffusa nella zona.
Lo sfruttamento di risorse minerarie interessò la zona del Gerrei in tempi molto antichi (3500-2800 a.C.), ma le prime importanti estrazioni risalgono alla fine dell'Ottocento ad opera di società della penisola che decisero di avviare la coltivazione in sotterraneo di un ricco filone di antimonio.
Il minerale, dopo esser stato trattato negli impianti della fonderia, veniva esportato in Italia e nel mondo e destinato all'industria bellica, farmaceutica, cosmetica e chimica. Tuttavia, la miniera di Su Suergiu non subì uno sfruttamento regolare, poiché l'estrazione dell'antimonio, usato principalmente per usi bellici, raggiunse la massima produzione solamente nel periodo delle due guerre.
Il Decreto Ministeriale con cui venne dichiarata scoperta la miniera è datato 20 gennaio 1858. La prima concessione fu rilasciata all'italiano Francesco Ferro; nel 1880 questa passò a Carlo Rogier e Giuseppe Carcassi e, due anni più tardi, nel 1882, su progetto del tecnico Carlo Scaniglia, fu realizzata nel borgo minerario di Su Suergiu la prima ed unica fonderia d'antimonio della Sardegna.
Nel 1889 la Società Anonima di Miniere e Fonderie d'Antimonio, con sede centrale a Genova, divenne titolare della concessione di Su Suergiu e, con il Decreto del Ministro per l'Economia Nazionale del 1929, le vennero confermate in perpetuo la concessione di Su Suergiu e la concessione di Martalai.
Anche la concessione di Corti Rosas, nel territorio di Ballao, nel 1908, in seguito ad una serie di passaggi di proprietà, passò alla Società Anonima Miniere e Fonderie d'Antimonio; quest'ultima, fino alla fine degli anni Trenta del Novecento, conservò la titolarità delle concessioni minerarie acquisite fino ad allora e dei numerosi permessi di scavo e ricerca nel territorio circostante.
Nel 1939 il Consiglio di Amministrazione dell'AMMI (Azienda Minerali Metallici Italiani) deliberò di procedere all'acquisizione della Società Anonima Miniere e Fonderie d'Antimonio.
Gli anni Settanta segnarono il declino dell'industria estrattiva a Villasalto e nel Gerrei.