La ferrovia
print this pageLa ferrovia venne inaugurata nel 1876 e congiungeva la miniera di Montevecchio alla stazione di San Gavino. Si trattava di un'opera privata di proprietà della Società, collegata alle Ferrovie Reali-Sarde (Terranova-Cagliari), lunga diciotto chilometri con uno scartamento di sessanta centimetri. Inizialmente costituiva un collegamento tra la miniera e i carri a buoi che da San Gavino trasferivano il minerale a Cagliari, ma nel 1872, quando fu concluso il tratto Cagliari-Oristano, i carri a buoi furono eliminati e i vagoni poterono giungere direttamente al porto d'imbarco.
La linea venne abbandonata negli anni Cinquanta a favore del trasporto stradale.
La stazione di partenza si trovava a Sciria, al centro della concessione omonima, nei pressi dei piazzali e delle rimesse per le locomotive; correva in piano da San Gavino a Guspini, mentre da Guspini a Sciria la pendenza aumentava e, nei pressi della miniera, superava il trenta per mille. Lungo la ferrovia esistevano sette case cantoniere. Il materiale mobile era costituito da tre locomotive, trenta vagoni merci, tre vetture viaggiatori e un bagagliaio.
La ferrovia permetteva il trasporto del minerale in sacchi che, giungendo alla stazione di San Gavino, venivano trasportati al capoluogo sui vagoni delle ferrovie Reali Sarde; successivamente, da Cagliari venivano portati a Pertusola, via mare, con l'utilizzo di vapori di proprietà della fonderia.
La ferrovia veniva, inoltre, impiegata per il trasporto del carbon fossile da Cagliari alla miniera, dei legnami occorrenti per la realizzazione delle armature, del ferro e di tutte le altre provviste. Il costo complessivo fu di 1.500.000 lire e l'utile ricavato dalla miniera fu notevole.