L’edificio, che venne realizzato dall’architetto Giovanni Scalmanini, è un chiaro esempio del gusto per il revival greco eclettico che accomunava una certa parte della borghesia triestina ottocentesca. Il palazzo si sviluppa su tre piani ed è caratterizzato da un corpo centrale affiancato ai lati da due fabbricati a base quadrata, leggermente avanzati e più alti. Il piano terra e il piano nobile, lavorati a bugnato, presentano nove finestre mentre al centro della facciata si apre un portale d’accesso con arco a tutto tondo. Al secondo piano del corpo centrale dell’edificio si aprono sette finestre e una terrazza realizzata in pietra bianca e sostenuta da quattro mensole a voluta. I fabbricati laterali sono caratterizzati dalla presenza, al piano nobile, di due logge con colonne ioniche che sostengono la trabeazione e risultano essere sopraelevati di un ulteriore livello rispetto al corpo centrale dell’edificio. La facciata risulta coronata da una merlatura che rispecchia il gusto eclettico dell’epoca. L’edificio, nel suo complesso, si sviluppa attorno ad un corte interna collegata da un lato all’ingresso principale e, dall’altro, al giardino retrostante. L’atrio si organizza attorno a quattro colonne ioniche che sostengono un soffitto a cassettoni e dialogano con le lesene, del medesimo ordine architettonico, che scandiscono le pareti perimetrali. Il pavimento è lavorato a blocchi esagonali in legno che, in origine, avevano lo scopo di attutire il rumore delle carrozze. A sinistra dell’atrio si sviluppa il grande scalone di rappresentanza che conduce al secondo piano.
Bibliografia essenziale - M. Walcher, L'architettura a Trieste dalla fine del Settecento agli inizi del Novecento, Udine 1967 - L. Tull Zucca, Architettura neoclassica a Trieste, Trieste 1974, pp. 111-112; 164 - F. Staffieri, Theophilus Hansen e il Neogreco a Trieste, Trieste 1986, pp. 82-90 - M. Walcher, Alcune precisazioni sul Neogreco a Trieste: il problema di Palazzo Economo, “Archeografo Triestino”, ser. 4, LIV (CII della raccolta), Trieste 1994, pp. 91-104 |
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