Nel 1947 Giorgio Bassani entra a far parte della redazione di «Botteghe Oscure», collaborando all’allestimento del Quaderno I, che uscirà nella primavera dell’anno successivo. Le sue doti organizzative e comunicative sono subito riconosciute e apprezzate dalla Direttrice Marguerite Caetani, a cui lo scrittore viene presentato da Elena Croce.
I recenti lavori d’archivio hanno fornito nuovo materiale per ricostruire alcuni aspetti del Bassani di questo periodo: le lettere qui esposte, oltre a provare la centralità del ruolo di Bassani nell’attività di mediazione tra la direzione della rivista e i vari autori della sezione italiana, illustrano l’abilità con cui lo scrittore prende contatti con le diverse realtà letterarie del periodo. Stringe legami con scrittori appartenenti alla sua stessa generazione (Calvino, Ginzburg, Bertolucci), come con autori già nel pieno della loro maturità artistica (Gadda, Saba), non mancando di confrontarsi anche con chi ha un’idea di letteratura e di editoria diversa dalla sua (Vittorini).
Il bilancio del lavoro redazionale nella rivista romana è affidato da Bassani a uno scritto pubblicato nell’ultimo numero di «Botteghe Oscure», Congedo: «Non direi che la rivista si sia mai limitata ad essere una semplice antologia periodica di buoni racconti e di buone poesie. C’è un modo indiretto di fare della critica, spesso più efficace di quello regolare, il quale consiste nell’operare in determinate direzioni piuttosto che in altre» (Quaderno XXV, II semestre 1960, p. 436).
La responsabilità della scelta di una linea poetica per «Botteghe Oscure» si rivela per Bassani un autentico apprendistato, che prepara il terreno all’esperienza di Direttore di collana presso Feltrinelli (1956-1963).