Distruzioni, salvataggi e Resistenza
print this pageLinee e centrali telefoniche, soprattutto a partire dai bombardamenti del 1942, subirono danni ingenti o distruzioni totali. Dopo l'8 settembre 1943 ciò avvenne anche per opera dei tedeschi in ritirata, in particolare nell’Italia centrale. L’episodio più significativo riguardò però Napoli, dove il 29 settembre 1943 i tedeschi minarono la centrale Borsa, la più importante di tutto il Mezzogiorno. Nel corso della guerra numerose furono le azioni messe in opera dal personale telefonico per salvare gli impianti, sia proteggendoli dai bombardamenti alleati sia occultandoli per difenderli dall’esercito tedesco. Nell’Italia del centro Nord della RSI furono attivi all’interno delle concessionarie telefoniche nuclei partigiani che svolsero soprattutto attività di intercettazione delle comunicazioni.
NAPOLI. GLI EVENTI DRAMMATICI DEL 1943 NEI DOCUMENTI DELLA SET
Le drammatiche settimane iniziate l’8 settembre del 1943 e conclusesi il 29 settembre con la distruzione della centrale Borsa di Napoli sono raccontate nel memoriale redatto dal conte Ugo Pellegrini, Amministratore delegato della Set. Secondo Pellegrini la Set era stata l’unica fra le concessionarie, all’alba del 9 settembre, a eseguire l’ordine ricevuto dal Comando Supremo Italiano di tagliare tutte le linee telefoniche del comando tedesco. Si trattava di una vera e propria “azione di guerra”, cioè “l’accecamento completo delle armate operanti”. Nella rappresaglia tedesca che seguì due giorni dopo 14 carabinieri vennero fucilati. Come la Centrale Borsa, furono minate dai Tedeschi anche le centrali di Foggia, Benevento e Caserta. Alla fine del 1943 gli abbonamenti alla Set si erano ridotti a 28.000 dai 73.000 dell’anno precedente.
PARTIGIANI TELEFONICI
Il documento è una trascrizione di intercettazione telefonica ed è conservato nell’Archivio storico Telecom Italia nel Fondo Aldo Goi, partigiano della Stipel di Milano. Nella telefonata fra il prefetto di Alessandria e il ministro degli Interni della Repubblica sociale italiana (in carica dal febbraio 1945) si intrecciano informazioni di ordine famigliare e militare.
Dopo l’8 settembre presso la Stipel, la Timo e la Telve furono attive formazioni partigiane composte da tecnici, operai e centraliniste.
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