Stefano Lecchi, 1849, carta salata da calotipo, 164x226 mm.
Iscrizioni: (verso) a matita blu-violacea al centro “Calandrelli” e in alto a destra “13”, a inchiostro in basso al centro “S. Lecchi 1849”, al centro timbro tondo a inchiostro blu “B.V.E.”, di lato a destra timbro numerico a inchiostro blu “961406”.
Postazioni romane all’interno delle mura (linea di difesa interna). Sullo sfondo da sinistra a destra si vedono l’edificio del giardino dei Semplici, la Mostra dell’Acqua Paola, Villa Spada, San Pietro in Montorio. La panoramica, seguendo il percorso delle mura Aureliane, si sviluppa dalla batteria detta della Montagnola (sulla sinistra) alla batteria del Vascone di Villa Spada (sulla destra). Ben evidente il terrazzamento del terreno per le colture.
Biblioteca di Storia moderna e contemporanea Ft.A.13
Citazione bibliografica
Il 22 giugno «[…] i Francesi, appena superate le brecce, incominciarono immediatamente i lavori di trincea entro le mura della città. I difensori di Roma ritiratisi allora nel recinto Aureliano, aprirono alle 2 e ½ della mattina il fuoco di due batterie, una all’estremità del primo ramo di quel recinto presso la porta san Pancrazio, l’altra avanti la chiesa di san Pietro in Montorio. Anche la batteria romana di sant’Alessio traeva colpi contro il bastione 6. Ben presto l’intensità di questi fuochi convergenti fu tale, che il capo dell’attacco giudicò non solo di far cessare il lavoro, ma di lasciare nel bastione la sola guardia necessaria rannicchiata negli scavi già fatti. L’artiglieria romana pertanto se non ebbe forza di distruggere i lavori de’ Francesi, n’ebbe però abbastanza per molestarli gagliardamente e mostrar loro ad un tempo, che ne’ Romani non era difetto di coraggio né di perizia militare». Spada, Storia della rivoluzione di Roma..., p. 619.