Stefano Lecchi, 1849, carta salata da calotipo, 164x225 mm.
Iscrizioni: (verso) a matita blu-violacea al centro “Calandrelli” e in alto a destra “3”, a inchiostro in basso “S. Lecchi 1849”, al centro timbro tondo a inchiostro blu “B.V.E.”, di lato a destra timbro numerico a inchiostro blu “961375”.
Da sinistra a destra si notano: accanto al VII bastione due case, un lavatoio con panni stesi, l’VIII bastione con il casino Malvasia, l’adiacente breccia e la casa retrostante, le fortificazioni (probabilmente della batteria della Montagnola), Villa Savorelli. Si intravedono in lontananza la cupola di San Pietro (sullo sfondo della breccia del bastione VIII), le sommità di due edifici (forse il Vascello e l’osteria fuori Porta San Pancrazio) e di porta S. Pancrazio. Sono evidenti i terrazzamenti per le colture agricole e, in corrispondenza del punto di ripresa, i cumuli di macerie della breccia aperta dai Francesi tra il VI e il VII bastione. La fotografia è ripresa dal tratto di mura compreso tra il VI e il VII bastione con vista verso Nord.
Biblioteca di Storia moderna e contemporanea Ft.A.3
Citazione bibliografica
Il 30 giugno «alle ore 2 e ¼ del mattino, a’ primi albori, la colonna di sostegno [francese] che era negli alloggiamenti del bastione 7, ed il cui movimento doveva preceder quello delle truppe ch’erano al di fuori della cinta, ebbe ordine di sboccarne. Alcuni istanti dopo la prima colonna di attacco […] superava la breccia [del bastione 8] non ostante una viva fucilata». Spada, Storia della rivoluzione di Roma..., p. 656.