Jacopo de' Barbari

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Jacopo de' Barbari è un artista attivo a Venezia nella seconda metà del Quattrocento. Le sue origini sono incerte, e il suo catalogo delle opere ancora non è chiaro. È chiamato anche Maestro del Caduceo. Jacob Walch, Barberino veneziano e Barbarus Venetus sono solo alcuni dei nomi con i quali è conosciuto. (Ferrari, 2002; (Schulz in A volo d'uccello. Jacopo de' Barbari e le rappresentazioni di città nell'Europa del Rinascimento, 1999, pp. 58-67; Servolini, 1994)

Queste incertezze biografiche hanno contribuito a creare un velo di mistero intorno alla figura del de' Barbari. Il cartellino “IACO. BAR. VIGEN / NIS. P. 1495” nell’opera Doppio ritratto, che ritrae fra' Luca Pacioli e il duca Guidubaldo da Montefeltro conservato a Napoli al Museo di Capodimonte, è stato sciolto con il suo nome e per questo Jacopo de’ Barbari è considerato l’autore. (Falchetta, in A volo d'uccello. Jacopo de' Barbari e le rappresentazioni di città nell'Europa del Rinascimento, 1999, pp. 69-75)  Tuttavia alcuni studi lo ritengono stilisticamente poco coerente con il suo attuale catalogo, per questo motivo viene attribuito a Jacometto Veneziano. (Momesso, 2016)

Esiste un’ipotesi che invece identifica la figura del de’ Barbari con quella di Jacometto. In quanto lo stile pittorico dell’artista a partire dal 1500 si accosta alle soluzioni nordiche, già assunte nelle incisioni. (Ferrari, 2002; Servolini 1994) L’idea nasce dalla frase scritta nell’Anonimo Morelliano nel 1521. Marcantonio Michiel nella descrizione della collezione Grimani scrive:

« […] sono ancora ivi opere de Iacomo de Barberino Veneziano, che andò in Alemagna e Borgogna, e presa quella maniera, fece molte cose, […] »

(Ferrari, 2006)