Adolfo Rossi (1857-1921) fu probabilmente uno dei più illustri polesani vissuti tra l'Ottocento e il Novecento. Giornalista di primissimo piano sul panorama italiano, autore di coraggiose inchieste e di reportage di guerra, la sua vita si intreccia anche inscindibilmente con l'emigrazione italiana dell'epoca. Proprio a favore degli emigranti spese gli ultimi venti anni della sua vita, al servizio a vario titolo del Ministero degli Affari Esteri.
L'archivio di Adolfo Rossi
L'archivio di Adolfo Rossi, con i suoi numerossimi articoli di giornale, libri, lettere e telegrammi, rappresenta una fonte unica per studiare la storia della società e dell'emigrazione italiana all'Estero. All'interno del fondo sono conservate anche oltre 800 fotografie, in parte scattate da Adolfo Rossi stesso: ritratti di famiglia, di amici o personaggi famosi, paesaggi, ma anche immagini tratte dai viaggi come giornalista, ispettore viaggiante, e console in Europa, in Africa, e nelle Americhe.
Amerigo e Vincenzo Rossi
All'interno dell'archivio si trovano anche due ulteriori piccoli nuclei documentari, riconducibili ai figli di Adolfo Rossi Amerigo e Vincenzo. Per quanto riguarda il primo, si conservano alcune fotografie dalla California, attestanti la sua attività all'interno della Italian Catholic Federation, di cui dal 1928 al 1935 fu presidente. La maggior parte della documentazione di Vincenzo, invece, è costituita da immagini scattate durante la sua circumnavigazione del globo a bordo della Regia Nave "Libia", tra il 1921 e il 1923.
L'avventura di Adolfo Rossi cominciò nel 1879, quando poco più che ventenne abbandonò il suo impiego presso il comune di Lendinara per andare in America. Fu solo il primo dei suoi viaggi, che lo avrebbero portato a visitare, in varia veste, diversi Stati nelle Americhe, in Africa, in Europa.
Adolfo Rossi contribuì ad innovare il giornalismo italiano alla luce della sua esperienza negli Stati Uniti d'America. Presto si impose come figura di primo piano, sempre pronto ad accorrere sui luoghi degli avvenimenti e a presentare i fatti senza pregiudizi e censure.
L'attività di Adolfo Rossi all'interno del neoistituito Commissariato Generale dell'Emigrazione mirava ad assicurare "prima, durante e dopo il viaggio" quell'assistenza di cui avevano bisogno i migranti italiani.
Come console negli Stati Uniti e nell'America del Sud, Adolfo Rossi contribuì a sostenere le comunità italiane, mettendo a fuoco i bisogni dei connazionali all'estero e promuovendo misure per rafforzare l'azione del governo italiano.