Pranzi e cene a Vaprio
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La comunità di Vaprio fu la sede in cui venne stipulato, nell’estate del 1754, un trattato per la regolazione dei confini tra lo Stato di Milano e la Repubblica di Venezia, rispettivamente rappresentati dal Plenipotenziario Conte Beltrame Cristiani per la Lombardia austriaca e dal Commissario ai Confini Francesco Morosini per la Serenissima. Si trattava di approvare ufficialmente le rilevazioni cartografiche e le relative mappe, approntate nel lavoro di concerto effettuato dagli ingegneri dei due Stati. Il trattato di Vaprio si proponeva di mettere fine a una lunga e difficile controversia che aveva opposto lo Stato di Milano alla Repubblica di Venezia, sia per questioni più propriamente legate ai confini, sia, in particolare, per l’uso delle acque del fiume Oglio, nel confine tra il mantovano e il cremonese, da una parte, e il bergamasco e il bresciano, dall’altra. Infatti, era aperta da secoli la vertenza sulla titolarità dei diritti di sfruttamento dell’Oglio, sia in relazione alla derivazione delle acque attraverso l’apertura di rogge, sia per la navigazione e il trasporto di merci, sia per i diritti di pedaggio, di attracco e simili.
Spese occorse nel Congresso di Vaprio
1754 giugno 20
carta, cm 33 x 22
Atti di Governo - Trattati, b. 90
La complessa organizzazione del trattato, oltre all’alloggio, avrebbe dovuto provvedere all’alimentazione di tutte le autorità e delle decine di funzionari - ingegneri, cartografi, segretari, scrivani ed altri - che soggiornarono nella comunità per circa due mesi dal 20 giugno al 18 agosto. Le spese sostenute, che ammontavano alla cifra di 17.446 lire, sono minuziosamente elencate in varie tabelle in relazione ai diversi generi alimentari che furono ordinati e trasportati a Vaprio. Il fascicolo di documenti offre quindi uno spaccato relativo all’alimentazione nel XVIII secolo, anche se si deve tenere conto del fatto che in questo caso si trattava di sfamare dei funzionari impegnati in lavori di straordinaria rilevanza, e non della popolazione.
Spese occorse nel Congresso di Vaprio: Tabella A.
1754 giugno 20
carta, cm 33 x 22
Atti di Governo - Trattati, b. 90
Nella tabella A si menzionano pagamenti da farsi al Zanella per droghe [spezie] e per una cassa di vino; al Rossaro per olio e formaggio; al Zanone per lardo; a Gaetano Basilio per verdura; alli fratelli Bassi per dolci.
Spese occorse nel Congresso di Vaprio: Tabella B
1754 giugno 20
carta, cm 33 x 22
Atti di Governo - Trattati, b. 90
Nella tabella B, oltre a diversi esborsi per la logistica del congresso (ai barcaioli per il trasporto di uomini e merci da Milano a Vaprio lungo il Naviglio della Martesana, ai facchini per lo scarico, ai soldati di guardia, nonché per riparazioni, per forniture di candele di sego per le barche e di varie suppellettili, per la lavatura di biancheria, per fieno e medicamenti per i cavalli, per spese postali), sono elencati vari comestibili: limoni n. 300, frutta, poleria, forma di formaggio, cassetta di stracchini, insalata, articiochi [carciofi], vino, giamboni [prosciutti], fonghi, cipolle, cornetti, oglio, erbaggi [verdura], riso, pane, farina, spirito di vino, fichi, uova, latte, panera [panna], buttiro [burro], rane e gambari.
Spese occorse nel Congresso di Vaprio: Tabella C
1754 giugno 20
carta, cm 33 x 22
Atti di Governo - Trattati, b. 90
Nella tabella C sono evidenziate forniture di carni, in parte procurate dal beccaro [macellaio] Francesco Gallo, che comprendevano manzo, vitello, lacietto [animelle], piccioni, polli, polastri [tacchini], passerotti, quaglie, budelli [interiora] per bodini [polpette], cenivella [salsiccia] e lardo. Nel rendiconto si segnalano anche le uscite per la frutta come marene [amarene], perre [pere], marasche e cerese [ciliegie], fichi, meloni, cocomeri, limoni e per la verdura come rappe, cipole, fagioli, porri, cornetti, ramolazzi [rapanelli]; nonché per pane, pasta, latte, formaggi, ovi [uova], panera [panna], burro, spezieria come cannella, e ancora granchi, mognusche [pesci piccoli], anguille, persici di Desenzano, triffole [tartufi] fresche, spongignole [funghi] secche.
Spese occorse nel Congresso di Vaprio: Tabella D
1754 giugno 22
carta, cm 33 x 22
Atti di Governo - Trattati, b. 90
Prezzo di generi diversi serviti al Congresso di Vaprio, come segue cioè:
Una truta [trota]; Un sacco di riso; Rubbi due e mezzo ciocolato; Confeture diverse e cedrati; Confeture di Bergamo; Cedrati ed altre robe in giulebbe [sciroppo dolce]; Dozzine 16 biscottini; Triffole [tartufi] fresche; Una scatola brugne [prugne] seche; Una forma formagio; Pasta di Cagliari; Formagio bresciano; Frutta del Lago di Garda; Tinche del Lago di Garda; Anguile del Lago di Garda; Carpioni del Lago di Garda; Luzzi [lucci] del Lago di Garda; Sardelle del Lago di Garda; N. 48 quaglie; Due capreti da latte; Due porchette.
Spese occorse nel Congresso di Vaprio: Tabella E
1754 giugno 22
carta, cm 33 x 22
Atti di Governo - Trattati, b. 90
Una cassa Montepulciano; Cassa una vino Piemonte detto Erbalus [Erbaluce]; Una cassa Borgogna; Vino del Re; Vino Claret di Piemonte; Una cassa candelle di sevo [sego]; Una cassa Pasta di Genova; Zuccharo in pane; Candelle di cera mazzi n. 18; Oglio ordinario della Riviera; Oglio di Nizza; Maraschino di Zara; Presciuti [prosciutti] fini; Bondiole vechie [cotechini stagionati]; Salame da mangiare crudo; Mortadelle; Lingue salate; Salami vecchi [stagionati] per la servitù; Robiole vechie [stagionate]; Robiole ordinarie; Mongiardini; Formaggio di grana; Panzette e golle salate [carne salata]; Rosogli di Sabioneta; Zuccharo rosato; Conserva di rosa; Conserva di Rosmarino; Orzata; Conserva di ribes.
Notte di robba che si va ricevendo dal Scotti per la cucina di S.E. il sig. Conte Cristiani al Congresso di Vaprio, con l’elenco giornaliero dei cibi
1754 giugno 19 – agosto 18
carta, cm 33 x 22
Atti di Governo - Trattati, b. 90
Dal documento emerge una maggiore qualità e varietà degli alimenti. Infatti, in aggiunta ai numerosi generi alimentari già menzionati nelle altre tabelle, figurano, per la tavola del Cristiani, molte altre prelibatezze: carni quali anadre [anatre], polanche [tacchine giovani], creste di poleria, dresi [tordi], code di montone, filetti di vitello, granelli [testicoli di animali], lepri e cervella; pesci di lago come carpe, agoni, persici; e ancora anchioda [acciuga], tonina [ventresca del tonno], rane, granchi, fonghiferré [porcini] e altre specie di funghi, tartufole [tartufi] fresche, olive, arbioni [piselli]; dolci come pistacchi, tresia bianca [piccoli confetti], biscottini e vini pregiati. E quanto alla frutta, al plenipotenziario non si erano fatti mancare i frambos [lamponi], le magiostre [fragole], le mognaghe [albicocche], le prugne, i portugali [arance dolci], le amandole [mandorle] e le nizzole [nocciole], i brugnoli [prugne selvatiche]. Fra i cuochi che si prodigarono per la tavola del Cristiani si segnala il nome di Giuseppe Giononi che lavorò per diciotto giorni. Una curiosità, nella complessa logistica per il convegno, riguarda il miele rosato per i cavalli.
Nota degli alimenti per la gola di Sua Eccellenza il Sig. Conte Cristiani da spedire a Vaver [Vaprio]
1754 luglio 3
carta, cm 33 x 23
Atti di Governo - Trattati, b. 90
Per la tavola del Cristiani i mercanti Polidoro e Manganori forniranno frutte, luzi [lucci], tenconi [grosse tinche].