Leonardo da Vinci
Probabile studio per il Monumento a Sforza (dettaglio)
Punta d'argento su carta azzurra. 14,8 x 18,5 cm.
Royal Library, Londra
III.1.1.
Autografi, b. 102, fasc. 34
Pavia, 8 giugno 1490
Ludovico il Moro incarica Bartolomeo Calco, primo segretario ducale, di far chiamare anche Leonardo, oltre a Francesco di Giorgio Martini e all’Amadeo, per il cantiere del tiburio nel Duomo di Milano.
Carta conservata in camicia moderna recante la descrizione dattiloscritta:
«1490 giugno 8: Ludovico Maria Sforza a Bartolomeo Calco per richiedere Leonardo per la consulta circa il tiburio del Duomo». Aggiunta manoscritta a penna: «Ingegnero senese Francesco di Giorgio».
Bibl.: Villata 1999, pp. 66-67, n. 58.
Trascrizione (PDF, 71 KB)
III.1.2.
Comuni, b. 48
Milano, 10 giugno 1490
Bartolomeo Calco scrive al duca, informandolo che i fabbricieri del Duomo di Milano non vogliono lasciar partire Francesco di Giorgio Martini prima che abbia finito il lavoro di cui è incaricato per il tiburio; quando avrà finito potrà senz’altro muoversi da Milano e Leonardo potrà accompagnarlo. Amadeo si trova sul lago di Como dove è impegnato in un lavoro importante.
Carta sciolta.
Bibl.: Malaguzzi Valeri 1901, p. 95; Villata 1999, pp. 67-68, n. 59; Arrighi-Villata 2005, p. 146.
Trascrizione (PDF, 73 KB)
III.1.3.
Autografi, b. 87, fasc. 1
Milano, [1490-1500]
Elenco di ingegneri e maestri alle dipendenze della corte sforzesca, tra i quali è nominato Leonardo.
Carta sciolta n.n., conservata all’interno di camicia ottocentesca.
Sul verso, in alto a destra, di mano del sec. XIX: «In filza».
Bibl.: Beltrami 1919, pp. 38-39, 66; n. 66; Schofield-Shell-Sironi 1989, pp. 170-171 n. 190; Villata 1999, p. 87 n. 94; Villata 2005, p. 158 che data l’atto al 1495; scheda nella mostra Io Lionardo da Vinci 2015.
Trascrizione (PDF, 115 KB)
III.1.4.
Registri delle missive, 112, cc. 355v-356r
Vigevano, 26 novembre 1473
Il duca Galeazzo Maria Sforza chiede all’ingegnere ducale Bartolomeo Gadio, commissario generale delle opere edilizie, di cercare a Milano o in altre città un maestro che sia capace di realizzare una statua equestre in bronzo, a grandezza naturale, raffigurante il padre Francesco Sforza.
Reg. cartaceo.
Bibl.: Porro Lambertenghi 1878, pp. 141-142; Osimo, p. 92.
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