Con il modesto stipendio che percepiva (98 baiocchi) in quanto il suo impiego era stato soppresso con l'arrivo dei francesi a Roma, Giuseppe Gioachino Belli , bisognoso di mantenersi per le disgrazie familiari e per difficoltà della vita, trovò una conveniente e agiata sistemazione quale segretario del principe Stanislao Poniatowski (Varsavia, 1754 –Firenze, 1833), per cui lavorò privatamente per il periodo 1811- 1813.
Al principe il giovane Belli era stato presentato come " giovane studiosissimo e di assai belle speranze nella coltura delle lettere e segnatamente dell'italiana poesia" e , probabilmente, anche l'essere stato in servizio presso l'amministrazione pontificia poteva essere un punto a suo favore.
In via della Croce si trovava il palazzo Poniatowsky, costruito nel 1794 da Giuseppe Valadier per il ricchissimo principe, nipote del re di Polonia. Questo palazzo fu chiamato "er grisino" per la sua forma rettangolare stretta su via della Croce, ma con i lati lunghi fino a raggiungere via Vittoria.
Autentica dimora principesca, ospitava lo studio e l'appartamento del principe, il personale domestico costituito da un esercito di cuochi, maggiordomi e cocchieri, oltre ad una corte di ben 40 persone.
In questo palazzo visse per qualche tempo Giuseppe Gioachino Belli, ventenne, che però nel 1813 fu costretto a lasciare la vita comoda e la carica di segretario a seguito di un problema insorto con la bella popolana Cassandra Luci, ribattezzata Caterina, compagna del principe. E così nuovamente si trovò nelle ristrettezze.
Intanto nello stesso periodo è ammesso nel 1812 nell'Accademia degli Elleni, ne esce l'anno seguente per fondare l'AccademiaTiberina.