Ricordiamo che Giuseppe Gioachino Belli tra il 1852 e il 1853 ebbe la carica di censore per la morale politica: in tale veste espresse giudizi su melodrammi di Verdi e di Rossini, tragedie di Shakespeare, commedie di Scribe.
Copia di queste critiche sono conservate presso l'Archivio di Stato di Roma e costituiranno oggetto di un altro capitolo, che sarà sviluppato successivamente, e pubblicato su questo sito.