Nelle scaffalature delle biblioteche è stata consuetudine molto diffusa indicare, su cornici o montanti o in altro modo, le lettere o numeri che identificavano il singolo scaffale o ciascun palchetto, oppure la materia o il genere dei libri che vi erano collocati.
Per gli scaffali venivano adoperate per lo più lettere maiuscole (A, B, C, ecc.), raddoppiate (AA, BB, CC, ecc.) quando si doveva proseguire la serie o, più spesso, per scaffali a doppia altezza accessibili tramite ballatoi. In questo caso, generalmente lo scaffale AA era quello posto sopra lo scaffale A, e così via.
I palchetti o ripiani erano per lo più numerati dall'alto, in numeri romani (I, II, III, ecc.), ma in qualche caso, invece, dal basso, o con lettere (minuscole, o maiuscole quando non sorgesse confusione con gli scaffali).
In genere i palchetti avevano altezza variabile, per lo più con i libri di formato più piccolo (e più leggeri) nei palchetti più in alto, e quelli di formato maggiore (e più pesanti) in quelli più in basso.