Biblioteca Vaticana

Biblioteca Apostolica Vaticana

Biblioteca Vaticana
Biblioteca Vaticana

La fondazione della moderna Biblioteca Vaticana si fa solitamente risalire all’iniziativa di papa Niccolò V, che intorno alla metà del XV secolo la fece aprire «pro communi doctorum virorum commodo». Si trattava di una biblioteca con aspirazioni di universalità – obiettivo perseguito per tutta la sua storia successiva – e, da quel momento, aperta anche agli esterni invece che ai soli frequentatori degli uffici di curia. Ampliamenti degli spazi avverranno con frequenza nel corso dei secoli, sebbene i più significativi furono quelli realizzati durante i pontificati di Sisto IV (1471-1484), Sisto V (1585-590) e Leone XIII (1878-1903).
Nata più o meno in coincidenza con l’invenzione della stampa tipografica, dopo la fondazione la Vaticana rimase ancora per diversi decenni essenzialmente una biblioteca di manoscritti. Fino alla fine del XVI secolo l’accrescimento delle collezioni avvenne per acquisti e donazioni di diversa consistenza che andavano a confluire nei fondi oggi cosiddetti “aperti”, contraddistinti dalla denominazione “Vaticani” seguita dall’indicazione dell’alfabeto in cui erano scritti: latino, greco, turco, arabo ecc. A partire dal XVII secolo, invece, iniziarono ad essere acquistate o ricevute in dono collezioni private di importanti casate principesche o famiglie nobili contenenti sia manoscritti che stampati. Decine sono quelle incamerate fino ad oggi che hanno dato vita ad altrettanti fondi “chiusi”. Tra questi si ricordano in ordine cronologico: il fondo Palatino dei principi palatini di Heidelberg (1622); l’Urbinate, acquistato dagli eredi di Federico da Montefeltro (1657); il Reginense, ovvero la biblioteca privata di Cristina di Svezia (1689); il fondo Capponi (1746); l’Ottoboniano (1748); il Cicognara (1824); il Borghese (1891); il Barberiniano (1902); il Chigiano (1923).
Accanto ai libri e ai manoscritti, si andarono man mano formando altre collezioni di oggetti che nel corso del Settecento furono organizzate nel gabinetto numismatico, nel Medagliere pontificio, nel gabinetto delle stampe, nel Museo Sacro e in quello Profano (questi ultimi due oggi confluiti nei Musei Vaticani), oltre alla fondazione di un laboratorio di restauro librario avvenuta nel 1890 sotto il pontificato di Leone XIII. Al medesimo pontefice si deve inoltre l’avvio di un intenso programma di studi e di ricerche incentrato sui fondi della Vaticana che diede vita a diverse collane pubblicate dalla stessa biblioteca, tra le quali si ricorda per l’ampiezza «Studi e testi», tutt’oggi attiva e arrivata a oltre 540 titoli, e che ospita anche la «Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae» (una raccolta di studi di minore consistenza rispetto alle monografie pubblicata con periodicità non regolare e giunta oggi al numero 25).
Di grandissimo interesse per la storia della biblioteca è il fondo denominato “Archivio della biblioteca”, contenente in serie storica (a partire dalla metà del XV secolo) non solo documenti quali bolle e atti di fondazione, registri contabili, corrispondenza con i dipendenti, ma anche i registri di lettura dei manoscritti dalla metà del XVI secolo in avanti (Arch. Bibl. 26-29, 33-35, 46-50). I due più antichi elenchi di questo genere, contenenti registrazioni dal 1475 al 1548, si conservano tuttavia nei codici Vat. Lat. 3964 e 3966.

Lorenzo Mancini

Sito della Biblioteca: <https://www.vaticanlibrary.va/>

Anagrafe biblioteche italiane: <https://anagrafe.iccu.sbn.it/isil/IT-RM1360>

 

Conoscere la Biblioteca Vaticana, a cura di Ambrogio M. Piazzoni e Barbara Jatta, Città del Vaticano, Biblioteca apostolica vaticana, 2010.

I due primi registri di prestito della Biblioteca apostolica vaticana: Codici Vaticani latini 3964, 3966, a cura di Maria Bertòla, Città del Vaticano, Biblioteca apostolica vaticana, 1942.

Guida ai fondi manoscritti, numismatici, a stampa della Biblioteca Vaticana, a cura di Francesco D’Aiuto e Paolo Vian, Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, 2011.

Antonio Manfredi, “Ob acceptos commodo libros e bibliotheca pontificis”: prestiti e utenza in Vaticana dal XV al XIX secolo, in: What happened in the library?: readers and libraries from historical investigations to current issues: international research seminar = Cosa è successo in biblioteca?: lettori e biblioteche tra indagine storica e problemi attuali: seminario internazionale di ricerca, Roma 27-28 settembre 2018, a cura di Enrico Pio Ardolino, Alberto Petrucciani e Vittorio Ponzani, Roma, Associazione italiana biblioteche, 2020, p. 45-61.

Storia della Biblioteca apostolica vaticana, Città del Vaticano, Biblioteca apostolica vaticana, 2010-. Contiene: 1: Le origini della Biblioteca Vaticana tra Umanesimo e Rinascimento (1447-1534), a cura di Antonio Manfredi, 2010; 2: La Biblioteca Vaticana tra Riforma cattolica, crescita delle collezioni e nuovo edificio (1535-1590), a cura di Massimo Ceresa, 2012; 3: La Vaticana nel Seicento (1590-1700): una biblioteca di biblioteche, a cura di Claudia Montuschi, 2014; 4: La Biblioteca Vaticana e le arti nel secolo dei Lumi (1700-1797), a cura di Barbara Jatta, 2016; 5: La Biblioteca vaticana dall’occupazione francese all'ultimo papa re (1797-1878), a cura di Andreina Rita, 2020.

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