La lettera a Michel Mohrt, p.1
print this pageNella lunghissima lettera (ben nove pagine) del 10 febbraio 1961 Bassani elenca dettagliatamente i difetti della traduzione procurata dalla Rose. Innanzitutto l'indebito passaggio dal discorso indiretto libero al discorso diretto, su cui si sofferma lungamente, spiegandone la peculiarità e l'importanza all'interno del proprio stile e i riverberi sull'interpretazione stessa della realtà che l'autore affida ai suoi racconti. In secondo luogo, il mancato rispetto del ritmo della frase, ottenuto attraverso un sapiente uso della punteggiatura e della paragrafatura, oltre che dei tempi verbali, la cui traduzione «capricciosa» provoca un appiattimento dei piani temporali. In ultimo, l'autore segnala anche dei veri e propri fraintendimenti lessicali, e le intromissioni della traduttrice, che di propria iniziativa «abrège, bouleverse, allonge, au point d’oublier parfois l’original! [elimina, rovescia, allunga, al punto da dimenticare a volte l’originale!]». In questa sezione si può leggere la lettera di Bassani a Michel Mohrt, tradotta nei suoi punti salienti.