Bassani e Gallimard
print this pageProblematica fu la storia della pubblicazione delle Cinque storie ferraresi e degli Occhiali d’oro presso l’editore francese Gallimard. Dopo aver consultato l’amico Italo Calvino su quale casa editrice fosse da preferire, tra le due che avevano mostrato interesse per l’opera (Gallimard e Seuil), Giorgio Bassani sceglie la storica e prestigiosa Gallimard di Parigi.
Scrive immediatamente a Paul Henry Michel, sperando che accetti di incaricarsi della traduzione, ma questi rifiuta. Pertanto Gallimard incarica Mireille Rose (che Bassani si ostina, forse con ironia, a chiamare Rosé). La traduzione, definita, «infame, una vera e propria falsificazione» viene decisamente rifiutata da Bassani, che in una lunga missiva illustra dettagliatamente a Michel Mohrt, redattore di Gallimard, i grossolani errori compiuti dalla «femme charmante, qui de sa vie n’a traduit un livre (donna affascinante, che in vita sua non ha mai tradotto un libro)». Nella lettera Bassani compie, servendosi del confronto con la traduzione «inaccettabile», un’interessantissima analisi delle caratteristiche della propria prosa, che viene definita «lyrique (lirica)» ma al contempo «fort logique (molto logica)».
Il confronto sfocia nell’aperta polemica, dal momento che Mohrt rifiuta a sua volta il saggio di traduzione di Pressac, proposto da Bassani, e difende la traduzione della Rose sostenendo che una traduzione debba essere in primo luogo «agréable (piacevole)», e solo in secondo luogo «fidèle (fedele)».
Il volume intitolato Les lunettes d’or et autres histoires de Ferrare esce infine con la traduzione di Michel Arnaud, traduttore, produttore televisivo, autore drammatico, che curerà la traduzione in francese di tutte le opere di Bassani, eccetto Dietro la porta.