I primi contatti con editori esteri
print this pageParimenti rapida e incalzante la campagna per la diffusione all’estero; la traduzione di uno dei racconti, Una notte del’43, era già stata approntata da Raymond Rosenthal; anche in questo caso la realizzazione di un’edizione americana è tentata attraverso la mediazione di Marguerite Caetani, che intratteneva una stretta amicizia con Blanche Knopf, presidentessa della casa editrice «Alfred A. Knopf Inc.», fondata a New York nel 1915 con il marito Alfred Knopf. La lettera della segretaria della Knopf, Eleanor French, attesta come il racconto inviato dalla Caetani avesse prodotto una impressione favorevole, tanto da suscitare la richiesta di leggere una traduzione completa, che viene fatta eseguire da Raymond Rosenthal; assai «scoraggiante» si rivela però la risposta: sebbene le storie siano «excellent, beautiful writing (eccellenti, molto ben scritte)», l’editrice statunitense sostiene che non siano adatte al pubblico americano per il fatto di essere «short stories, […] wich are extremely difficult to sell in this country (racconti brevi, che è molto difficile vendere in questo paese»; la Knopf afferma inoltre che la pubblicazione di un volume di racconti prima che «a novel made his reputation (un romanzo ne consolidi la fama)» avrebbe addirittura potuto danneggiare il successo dei futuri romanzi.
Ancora nel luglio del 1957 Bassani coltiva qualche speranza di riuscire a convincere la Knopf, come attesta una lettera indirizzata alla moglie Valeria Sinigallia. Nell’ottobre dello stesso anno Bassani chiede all’Einaudi di finanziare la traduzione completa delle Cinque storie ferraresi di Raymond Rosenthal, forse nella convinzione che la traduzione già pronta potesse accelerare l’accordo con un «altro editore americano» (G. Bassani, M. Caetani, «Sarà un bellissimo numero». Carteggio 1948-1959, a cura di Massimiliano Tortora, Roma, Edizioni di storia e leteratura, 2011, p. 162); ma l'accordo non viene raggiunto.
Nonostante il responso quanto mai risoluto, è la stessa Knopf a suggerire che «short stories both in France and Italy are much more acceptable than here (i racconti brevi sono molto meglio accettati in Francia e in Italia che qui)»; pertanto Bassani si rivolge a una agente letteraria residente in Francia, di nome Bradley, amica della editrice americana Knopf.
Lo scrittore non lascia nulla di intentato, e, oltre a impegnarsi personalmente nella promozione dell'opera, esige il meglio anche dalla propria casa editrice; nella lettera di seguito riportata Luciano Foà illustra le difficoltà di promozione all'estero di un libro di recente pubblicazione.