IL CHIOSTRO
“Con il ricordo dei Prodi accoglierà pure le tombe delle nostre Medaglie d’oro; avrà retrostante il Museo Patrio … Preghiera perenne per i valorosi che alla Patria offersero in olocausto la loro giovane vita.” (Comitato Esecutivo pro erigendo tempio S. Giorgio della Vittoria Reggio Calabria a S. E. l’On. Benito Mussolini Primo Ministro-Segretario di Stato per gli Interni Roma)
Durante gli stadi progrediti dei lavori di costruzione del Tempio della Vittoria, si rese necessaria una progettazione sulle aree adiacenti. Per offrire maggiore respiro al nuovo monumentale edificio e rendere armonici gli spazi intorno, furono realizzati la grande scalinata in pietra di Lazzaro verso via Giudecca e un ameno cortile sul lato opposto. Questo era ispirato ai giardini delle rimembranze, con giovani cipressi collocati sui laterali, aiuole centrali, simboli guerrieri in marmo e lesene in finta pietra. Il chiostro di san Giorgio al Corso si rivelò un complesso pieno di grazia, di riposante misticismo, di poesia. Scrive il canonico Moscato, ideatore e anima del Tempio di S. Giorgio della Vittoria al cav. Benito Mussolini: “Sulle pareti, in modo tutto speciale, anzi principalmente, la Memoria eroica dei militari di tutta la nostra Provincia gloriosamente caduti nell’ultima grande guerra della Indipendenza Italica”. In questa frase potrebbe essere racchiusa una possibile spiegazione per il piccolo mistero della simbologia presente sulle pareti esterne del complesso ecclesiale, disegni che lasciano spazio a indefiniti esoterici. Infatti, sugli intonaci del chiostro come sulle rimanenti facciate della chiesa, si ripetono numerose piccole impronte (cuori, serpentelli, lettere, forme geometriche, altro), misteriosi messaggi del passato. In fondo al cortile, tra le due finestrature che guardano il mare e le rovine della chiesa ottocentesca (ma molto più antica), venne collocata, insieme alle relative lapidi, la seicentesca statua dell’Angelo Tutelare, voluta in epoca per incitare i cittadini di Reggio (di tutte le epoche) alla Concordia.
CAPPELLE di JUS PATRONATUS
La chiesa di san Giorgio, nel centro di Reggio, fu sempre tra le più frequentate della città. Nel suo convicinio sorgevano le dimore delle più facoltose famiglie reggine. Per tale ubicazione fu (ed è) considerata chiesa d’élite tra le parrocchiali metropolitane, al suo interno nelle differenti sedi ed epoche furono sempre presenti vari sepolcri con censi e titolari. Nella ricostruzione, quasi a sottolineare una continuità gentilizia nello spirito dei luoghi, si realizzarono cappelle votive di famiglie legate ai nuovi tempi e al nuovo Tempio della Vittoria.
ALTARE MAGGIORE
Opera d’arte voluta nel 1934 dal Municipio, che col sindaco l’amm. Genoese Zerbi, sostenne le spese per la sua costruzione. Furono utilizzati blocchi di marmo dai colori contrastanti come il nero del Belgio, la pietra di Trani e il verde delle Alpi; sull’altare fu posto il busto di san Giorgio in marmo bianco di Coco Serafino e un Crocefisso in argento, ebano e marmo, dono del duce.
CAPPELLA VOTIVA (CROCEFISSO)
La cappella fu dedicata Alla Sacra Memoria dei Caduti: per la Patria e per la Causa Nazionale. Venne intesa come Sacrario di memorie patrie, come la parte più significativa ed espressiva del Tempio. Marmi e arredi riflettevano il gusto dell’epoca, alternando bicromie bianco-nere, lampade votive e cancelletto in metalli cromati. L’altare donato dal cav. Francesco Delfino, è sormontato da un artistico Crocefisso in legno scolpito intorno al quale si articola l’attuale allestimento del luogo.
SAN GIUSEPPE
In suffragium animae Josephi Scordino. Maria Anna et Adele, sorores. AD MCMXXXV. Giuspatronato della contessa Mariannina Scordino, già sposata Vitrioli, all’epoca del suo secondo matrimonio Gommi Flamini.
MADONNA DEL ROSARIO
In honorem Deiparae Pompeianae Horatius Cyprianus exegit ad piam Elvirae filiae suffragandam. Qui saeris intentis Christi fideles Orate pro ea. AD MCMXXXVIII. Del comm. Orazio Cipriani, giornalista fondatore del primo quotidiano calabrese, in memoria della figlia.
FONTE BATTESIMALE
con acquasantiera in blocco unico di marmo rosso di Taormina
SANT’ANTONIO
Altare e arredi offerti a cura della famiglia di Francesco Montesano, cavaliere di grazia e devozione del S.M.O. di Malta.
BEATO GIOVANNI
Il Beato della famiglia Guarna visse nel XIII secolo ed è maggiormente noto come fra’ Giovanni da Salerno. Giovanni fu rivestito con l’abito domenicano dallo stesso san Domenico e fu inquisitore del Santo Uffizio.
MARIA SS.MA IMMACOLATA
Dono del senatore Giuseppe Trapani Lombardo, noto uomo politico della prima metà Novecento, che scelse di celebrare sull’altare l’Immacolata Concezione. Tale dogma fu proclamato da papa Pio IX nel 1854 e la statua lignea della Vergine, restaurata a cura della famiglia, è da considerare tra le opere più pregevoli presenti nel Tempio.
CRISTO RISORTO (SACRO CUORE DI GESU’)
Realizzata col patrocinio di donna Macrina Putortì Zehender. Il dipinto del Sacro Cuore di Gesù è firmato Ugo Ortona, 1952