Storia del Monumento

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Fra le regioni italiane che si affacciano sul mare la Puglia fu la più esposta agli attacchi del nemico a causa della sua vicinanza alle costi dalmate e albanesi. Per tali motivi la città di Bari annovera un grande numero di caduti in guerra. I cittadini e le autorità, a conclusione della guerra, cominciarono a prefigurare l’esigenza di onorare i caduti della Grande Guerra non solo mediante l’erezione di un monumento da dedicare agli eroi della città di Taranto, ma anche di un luogo in cui ospitare le spoglia mortali dei caduti.

 

La raccolta fondi

Un cospicuo contributo, pari a circa la metà dell’intero importo dei lavori, è stato donato dall’autore Saverio Dioguardi. L’opera è stata realizzata in soli quattro mesi ed inaugurata nel gennaio del 1924.

 

La scelta dell’artista

Il progetto dell’opera fu commissionata al giovane architetto Saverio Dioguardi. Si presuppone che i due gruppi scultorei in pietra, raffiguranti la personificazione della vittoria alata, siano ideati da altra maestranza; Alcune fonti ipotizzano Mario Sabatelli come autore. Stilisticamente si ritrovano delle somiglianze con lo scultore Edgardo Simone.

I due motivi decorativi dell’altare e i quattro pannelli della cappella del monumento, successivamente rimossi, sono stati realizzati dal professore Mario Prayer.

 

L’inaugurazione

L’inaugurazione avvenne alla presenza del Re Vittorio Emanuele III il 19 gennaio 1924. In questa occasione i mutilati ed invalidi di guerra della terra di Bari offrirono al Re una pergamena in segno di perenne devozione. La cerimonia si conclude con Monsignor Del Buono che benedisse l’ossario-monumento alla presenza dei parenti dei reduci di guerra, mentre il coro intonava “Libera me, Domine”.

I resti di tutti gli eroi della terra di Bari furono trasportati all’ossario, dai luoghi dov’erano stati  sepolti in un primo momento, in più riprese con cerimonie alla presenza delle autorità e del popolo.

I trasporti delle salme furono dieci così suddivisi:

-        Primo trasporto delle salme (24 aprile 1923);

-        Secondo trasporto delle salme (18 maggio 1923);

-        Terzo trasporto delle salme (11 settembre 1923);

-        Quarto trasporto delle salme (4 ottobre 1923);

-        Quinto trasporto delle salme (7 novembre 1923);

-        Sesto trasporto delle salme (19 dicembre 1923);

-        Settimo trasporto delle salme (13 gennaio 1924);

-        Ottavo trasporto delle salme (3 luglio 1924);

-        Nono trasporto delle salme (23 ottobre 1924).

Nel corso del decimo trasporto, avvenuto il 28 maggio del 1925, si ebbe la sepoltura di tremila eroi caduti in guerra. I loculi di coloro che risultarono dispersi rimasero vuoti con la sola indicazione del nome, cognome e grado.