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print this pageAntonio Bassi è nato a Trani nel 1889 ed è morto nel 1965. Figlio dello scultore Nicola, da giovanissimo Antonio ha compiuto il suo apprendistato nella bottega paterna, un vero e proprio laboratorio di lavorazione della pietra di Trani. Poi ha completato la sua formazione a Roma, in Germania ed in Austria: la permanenza in questi centri ne ha definito i termini fondamentali di riferimento della sua arte negli anni di formazione: forti sono stati i richiami a Gustav Klimt e Franz von Stuck, ma non sono mancati riferimenti alla cultura classica. L’artista ha partecipato come ufficiale alla Prima Guerra Mondiale, durante la quale è stato gravemente ferito; nonostante il suo precario stato di salute, ha inviato un cospicuo numero di lavori alla Prima Mostra d’Arte Pugliese allestita a Bari nel 1917. In queste opere era possibile leggere una certa attenzione dell’artista verso la poesia simbolista, registrata nei titoli dei lavori, piuttosto che nelle forme e nei volumi.
Dopo una modesta carriera divisa tra esposizioni e committenze pubbliche, l’interesse di Antonio Bassi si è spostato sempre più sul tema del conflitto, sui protagonisti della guerra e sulle conseguenze sociali, che gli scontri hanno procurato. Infatti, l’artista, dopo il primo dopoguerra, ha mostrato un allontanamento volontario dai circuiti espositi, sia perché occupato nell’azienda di famiglia, sia perché impegnato nella realizzazione di cappelle funerarie.
Dopo aver rivestito la carica di Segretario del locale Fascio di Combattimento, a Trani, ed essere divenuto membro della Federazione Provinciale; nel 1943 è stato catturato, insieme ad altri cinquantaquattro ostaggi, dalle truppe tedesche. In questo tragico avvenimento, l’artista è riuscito ad uscirne indenne, grazie alla sua conoscenza della lingua tedesca: è stato l’unico a poter colloquiare con il comandante delle truppe tedesche.
Antonio Bassi ha realizzato monumenti ai caduti in molte città italiane, come Ginosa, Pavia, Bernalda, Como, dove è stato nominato cittadino onorario e gli è stata commissionata, nel 1927, la realizzazione di un’opera per celebrare i caduti di Zara. Altri monumenti ai caduti sono presenti in tutta la regione Puglia: nei comuni di Candela, Ortanova e Margherita di Savoia, in provincia di Foggia; a Trani, dove porta a compimento il Monumento ai Caduti nella Villa Comunale e nel Cimitero, la statua dell'Immacolata in piazza Libertà, la lapide ad Antonio Piccinni, e i medaglioni posti ai quattro angoli delle due fontane che si trovano in piazza della Repubblica, attorno al monumento a Bovio; a Mola di Bari, a Martina Franca, a Sammichele di Bari.