A causa delle numerose modifiche effettuate nel corso dei secoli, si sovrapposero più stili, anche se il gotico rimase predominante.
L’edificio, lungo 72 metri, è privo di transetto. All’interno, la pianta si articola in tre navate, quella centrale coperta da una volta a botte e le due laterali coperte da volte a crociera; le navate sono divise da file di colonne con capitelli di ordine pseudo-corinzio.
La sovrapposizione degli stili è particolarmente evidente all’esterno.
Nell'immagine, planimetria della chiesa di S. Maria del Carmine.
La facciata
Come nella chiesa di San Marco a Milano, la facciata è tripartita in senso verticale da contrafforti molto sporgenti, mentre è suddivisa orizzontalmente da una cornice aggettante con decorazione a beccatelli.
Il fronte principale era stato progettato per ospitare un portico che non fu mai eseguito. A salienti, presenta un portale di gusto rinascimentale affiancato da finestre monofore con cornici ornate con la tecnica della maiolica policroma. Gli elementi decorativi potrebbero provenire dalle botteghe specializzate presenti nel quartiere.
Attualmente la facciata si caratterizza, oltre che per il pregevole portale, per l’alternanza di fasce di marmo di Botticino e di mattoni, con la funzione di dare un tocco di colore.
L’inserimento seicentesco delle volte all'interno della chiesa comportò la chiusura del rosone originario in facciata, al posto del quale fu realizzata un’apertura a lunetta più bassa e più larga.
Il prospetto principale, come quello orientale, è coronato da una serie di pinnacoli in cotto.
Il portale
Il portale è strombato e gemino, ovvero a due aperture separate da un pilastro di gusto classico. E' affiancato da due leoni stilofori con colonnine tortili e caratterizzato da un ricco apparato decorativo con motivi romanici, gotici e rinascimentali.
Superiormente, nel timpano del portale, vi è una lunetta affrescata, raffigurante l’Annunciazione e attribuita a Floriano Ferramola (1517-1518).
I due battenti lignei originali del portone sono oggi collocati, per motivi conservativi, nella Cappella Averoldi, nella navata destra. Si tratta di battenti costituiti ciascuno da 24 formelle decorate, molte delle quali originali e risalenti al tardo Quattrocento, altre sostituite nel Seicento.