L'edificio
print this pageL’edificio originariamente abitazione privata di Giovanni Scaramangà e oggi in proprietà dell’omonima fondazione, fu realizzato sopraelevando di due piani un edificio preesistente della seconda metà del ‘700 destinato ad uso commerciale sito in via Fabio Filzi. L’architetto incaricato dell’opera fu Antonio Marco Buttazzoni (Trieste, 26 aprile 1798 – Pollana (Slo), 10 agosto 1848) che, il 30 agosto 1837 redasse un progetto oggi conservato presso l’Ufficio Tecnico del Comune di Trieste. Nel disegno sono evidenziate le planimetrie del piano già esistente e quelle che verranno aggiunte: Buttazzoni evidenzia con il colore rosso le parti nuove, in giallo quelle da demolire e in nero ciò che invece sarebbe rimasto immutato dell’edificio. L’attuale prospetto di Casa Scaramangà differisce però dal progetto iniziale in quanto oggi si può osservare che il piano terra è lavorato a bugnato e presenta l’apertura di finestre e porte rettangolari. Nei livelli superiori si aprono finestre architravate: nel primo e nel secondo piano sono inseriti un balcone con balaustra mentre il secondo e terzo piano sono divisi da una cornice marcapiano. Secondo l’ipotesi della studiosa Roberta Marin, Antonio Buttazzoni sarebbe stato solo il progettista dell’edificio in quanto alcune scelte stilistiche e architettoniche non sono in linea con i modelli adottati usualmente dall’architetto. Non è tuttavia possibile avanzare alcuna ipotesi sul nome del secondo architetto in questione mancando fonti documentali in merito. Bibliografia essenziale | L'edificio, all'angolo tra Via Filzi e il Canale di Ponterosso |