Una figura da ricordare del Novecento musicale italiano
La biografia di Orazio Fiume è stata ricostruita dai documenti presenti nell'archivio del compositore donato dalla famiglia al Conservatorio di Monopoli tra il 2001 e la fine del 2002. Era abitudine di Fiume conservare tutto e, come racconta la figlia Simonetta, una serie di casse di legno contenenti tutta la sua documentazione seguiva il compositore nei vari spostamenti: Napoli, Palermo, Roma, Parma, Milano, Pesaro, Trieste. Alla sua morte, avvenuta il 21 dicembre 1976, la famiglia ha deciso di donare parte di questa documentazione alla Biblioteca Comunale "Prospero Rendella" di Monopoli e successivamente il resto, principalmente lettere e documentazione personale, al Conservatorio di Monopoli.
Lo studio dell'archivio, pur tenendo sempre presente il carattere di forte volontarietà della documentazione conservata, è stato improntato alla ricerca di eventuali nessi e stratificazioni rilevabili dal concatenarsi di documenti spesso tipologicamente diversi, come lettere, programmi di sala, articoli di giornale e foto, con un duplice fine, quello di rendere accessibile una documentazione collegata con la vita musicale italiana del Novecento e quello di ricostruire, per quanto è possibile e nella maniera più corretta, il pensiero, la vita, le azioni di uno dei protagonisti di quella stagione.
Tutto il materiale raccolto nell'archivio di Orazio Fiume è influenzato da una forma di volontarietà di duplice natura: da un lato quella dell'artista che sceglie ciò che va conservato, dall'altro quello della famiglia che nel donare la documentazione potrebbe aver omesso qualcosa sia per semplice dimenticanza sia per una forma di autocensura.
Come succede per la maggior parte degli archivi privati, soprattutto di persone, la sedimentazione documentaria riflette gli interessi culturali, i rapporti con l'esterno, in una parola la figura di Orazio Fiume.