Nel 1936 la dott.ssa Bianca Bruno (Alessandria d’Egitto 1880 – Roma 1948), direttrice della Biblioteca Universitaria di Cagliari dal 1932 al 1940, dopo lunghe e faticose trattative iniziate nel 1904 dall'allora direttore Arnaldo Capra, acquistò (grazie a un notevole contributo dell’allora Ministero per l’Educazione Nazionale) dalla famiglia Simon Guillot di Alghero, proprietari di una delle più importanti biblioteche private sarde, 123 volumi tra manoscritti e libri antichi e di pregio, tra cui 17 incunaboli, compresa l'editio princeps della Carta de logu [1480 ca.].
L’origine della biblioteca Simon, che comprende in gran parte opere riguardanti la Sardegna ma anche importanti testi di letteratura, storia, diritto e filosofia, risale alla prima metà del secolo XVIII quando Domenico Maria Simon, mercante genovese, si trasferì in Sardegna dove raggiunse con la sua attività una certa agiatezza, ottenendo nel 1748 dal re Carlo Emanuele III il privilegio di nobiltà per sé e i suoi discendenti. Incrementarono la raccolta il figlio Bartolomeo, laureato in utroque iure che ricoprì la carica di censore dell’azienda frumentaria di Alghero e i figli Domenico, Matteo Luigi, Gianfrancesco e Giambattista, uomini di vasta cultura e di molteplici interessi aperti alle nuove idee illuministe.
La raccolta Simon agli inizi del XIX secolo, in seguito al matrimonio fra la figlia di Matteo Luigi, Luisa, e il capitano savoiardo Francesco Guillot, passò al figlio di questi ultimi Matteo Guillot.