Quando alla fine del Settecento fu aperta al pubblico la Biblioteca Universitaria di Cagliari, il re Carlo Emanuele III (Torino 1701 - Torino 1773) inviò in dono varie opere, alcune delle quali provenienti dalla Biblioteca di Agliè facente parte dell'omonimo castello tra i più importanti e prestigiosi del Canavese che il sovrano aveva acquistato nel 1763, come appannaggio del figlio Benedetto Maria Maurizio duca del Chiablese. Non si sa con certezza se il possessore sia Carlo Amedeo Giovan Battista, marchese di Rivarolo (1673 ca. - Alessandria 1749) che ricoprì tra il 1735 e il 1739 la carica di vicerè di Sardegna, noto per la severa repressione militaresca della criminalità che attuò nell'isola.
Gli incunaboli provenienti dalla Biblioteca di Aglié sono circa 11 e presentano la nota di possesso ms. all'interno del volume; due esemplari, inoltre, hanno una rilegatura in pelle con al centro un fascio di cinque frecce e il motto Sans despartir appartenente alla nobile famiglia piemontese San Martino d'Aglié.