La memoria dei caduti

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Già durante la guerra le famiglie dei caduti che potevano permetterselo pubblicarono cartoline commemorative per ricordare i loro cari; il Comitato di Napoli della Croce rossa italiana pubblicò "La cartolina degli eroi" per ricordare i caduti italiani e, con l'aiuto di personalità come Raffaele Cotugno e di giornali come il "Giornale d'Italia", per pubblicizzare la serie i cui proventi venivano in parte destinati alle attività benefiche della Croce rossa italiana. Raffaele Cotugno collezionò circa 100 cartoline di questa serie: qui presentiamo le cartoline di caduti pugliesi e altri materiali.

Negli anni successivi alla guerra, e in particolare durante il fascismo, il dovere della memoria e il fervore sviluppatosi intorno alla costruzione di monumenti ai caduti, sin nei più piccoli paesi d'Italia, produssero una quantità enorme di testimonianze che oggi si stimano oltre 12.000 monumenti. La maggioranza di essi viene costruita nei primi anni del dopoguerra fino ai primi anni trenta, ma già dal 1917 compaiono le primi lapidi che presentano il nome dei caduti per celebrarne la morte ed esaltarne il ricordo. Anche in Puglia furono costruiti vari monumenti e quello di Ruvo, descritto nella pagina www.14-18.it/lapide/SBSAE_PUG_S114/53/03 riporta i nomi dei tanti ruvesi morti in guerra, autori di numerose cartoline dal fronte inviate a Raffaele Cotugno (vedi La voce dei soldati pugliesi). I caduti pugliesi sono stati stimati in 28.195, così distribuiti per ciascuno dei cinque Distretti Militari in cui era stata suddivisa la regione: Bari 4.572; Barletta 6.394; Foggia 5.287; Lecce 6.953; Taranto 4.989.