La propaganda
print this pageOggetto della propaganda furono temi e argomenti diversi, tutti finalizzati alla creazione dello spirito unitario. Tra i suoi primi obiettivi vi furono l'illustrazione del carattere della nazione italiana e la sottolineatura dei valori di cui essa era portatrice. Al riguardo fu emanato sin da subito il documento Direttive e istruzioni per la propaganda (Roma 1915), in cui si definiscono alcuni principi “Siamo noi i primi a invocare la pace del mondo e a desiderare la fine di questa guerra sterminatrice di uomini e di ricchezze. Ma la pace da noi invocata e desiderata deve essere una pace giusta, che non soffochi le energie, che non strozzi la libertà dei popoli. I confini della nostra pace sono stati magistralmente segnati dai primi ministri di Inghilterra e degli Stati Uniti nostri alleati. Nessuna conquista e nessuna oppressione, i danni portati alle persone ed agli averi siano riparati, ogni nazione grande o piccola sia padrona in casa propria. Nessun Italiano o francese o polacco dovrà essere più servo del tedesco.
Se gli imperi centrali accogliessero questo grande principio di giustizia, oggi stesso si firmerebbe la pace. Ma essi non vogliono saperne di uguaglianza; essi vogliono dominare con la forza, soggiogare le terre degli altri popoli, spremerne le ricchezze a loro profitto. Non per questo il mondo ha sparso tanto sangue generoso e profuso tante ricchezze”.
Successivamente si comprese come fosse centrale il ruolo della scuola quale strumento di propaganda sin dai primi anni di vita. Significativo al riguardo è ll discorso tenuto aila Lega studentesca italiana dal capitano Ugo Mazzoni:"Non basta avere la fede e l’entusiasmo; non basta avere l’anima nobilitata dalle idealità più alte, non basta adorare la Patria, e provare il sublime conforto di sentirsi pronti a dar tutto per essa; occorre di più: occorre portare al di fuori di voi, seminare intorno a voi cotesto entusiasmo, cotesta fede, cotesta idealità, occorre che voi siate gli incitatori, i vigili, i propagandisti di ogni minuto, di ogni attimo, che ciascuno di voi nella piccola sfera della sua attività, nel suo piccolo mondo, diffonda la convinzione, la suggestione, la bellezza di questa idea così pura eppur così semplice, occorre che voi siate educatori ed apostoli. […]
Voi avete appreso a poco a poco, dalle scuole inferiori alle superiori, dai piccoli libri ai grossi manuali, la storia del nostro paese, prima frammentaria, poi man mano più complessa e di linee più vaste […] e vi siete sentiti orgogliosi di essere nati in questa terra immortale, di appartenerle, di essere anche voi partecipi della grandezza e della nobiltà passata, e artefici di quella che le generazioni presenti cercano di assicurare al futuro.
Così avete amato la Patria, l’avete ammirata nei monumenti del passato, vivendola nuovamente attraverso le età, avete associato al nome d’Italia gli attributi della sua gloria e della sua civiltà, e voi la pensate ormai come un’idealità purissima che ha illuminato per tre volte il mondo del proprio splendore e avete sentito profondamente come per questa idealità superiore si possa obliare se stessi, fare il supremo sacrificio di se stessi affinché il tributo di opere e di sangue dell’individuo possa cementare sempre più il superbo edificio della razza”.
Oltre all'elemento della superiorità culturale italiana e della sua civiltà latina, furono utilizzate altre strategie comunicative anche di forte impatto emotivo quali la sdrammatizzazione del conflitto attraverso i giornali di trincea (mettendo alla berlina la reale capacità offensiva del nemico per infondere fiducia nell'"Immancabile" vittoria), il terrorismo sulle terribili conseguenze del successo del nemico (rappresentato come "barbaro", stupratore, distruttore del patrimonio culturale italiano), la demonizzazione dei nemici interni (socialisti, neutralisti, pacifisti), il ricorso ai simboli religiosi come la Madonnina del Duomo di Milano anch'essa "volontaria"in guerra. Nelle numerose campagne per il Prestito nazionale, una per ogni anno di guerra, furono utilizzate immagini dal forte impatto emotivo che giungessero meglio al cuore del Paese: soldati mutilati, orfani di guerra piangenti, scene eroiche di soldati, devote crocerossine accanto a soldati morenti. Nella Photogallery qui di seguito presentata sono state inserite anche le incisioni della serie "Britain at war" realizzate dall'artista ufficiale delle Forze armate britanniche Muihread Bone.