«Pianta generale dell’ex convento e chiesa di Santa Maria delle Grazie» (dettaglio)
Milano, 26 febbraio 1856
Disegno inchiostro nero e rosso, scritte a matita. 294 x 197 mm.
Archivio di Stato di Milano, Genio civile, b. 2693
(cfr. documento II.4.12)
II.4.1.
Cimeli, b. 1, n. 14
Vigevano, 31 dicembre 1488
Gian Galeazzo Maria Sforza conferma al convento di Santa Maria delle Grazie di Milano le esenzioni già concesse da Bianca Maria e Galeazzo Maria Sforza nel 1466 relativamente a dazi, pedaggi, gabelle, imbottature e altri tipi di oneri ordinari e straordinari.
Diploma ducale miniato con lettera iniziale I(oannes) in forme vegetali.
Pergamena di 330 x 480 mm. Al centro del margine superiore lo stemma sforzesco, sormontato dalla corona ducale e dai piumai, circondato dall’impresa dei sei tizzoni ardenti con i secchi d’acqua, sotto la quale si trova in lettere maiuscole la parola «sextus»; alle estremità del margine superiore due motivi decorativi a foglie e fiori. Sul margine inferiore, tra motivi vegetali, sono raffigurati la Vergine con il Bambino, san Pietro Martire e san Domenico. Nel margine inferiore sinistro: «Registratur in libro albo registri officii rationarie ducalis Camere extraordinarie anni presentis in folio 45 tergo».
Bibl.: Baldissarro 1981, p. 13; Cagliari Poli 1992, p. 63. Per la descrizione storico-artistica:
https://www.monasterium.net/mom/IlluminierteUrkundenLombardeiit/1488-12-31_Mailand_1/charter.
Trascrizione (PDF, 72 KB)
II.4.2.
Prefettura, Carteggio generale amministrativo, b. 6389
Seconda metà sec. XVI
«Veduta della chiesa di Santa Maria delle Grazie»
Riproduzione della seconda metà del sec. XIX di un disegno conservato presso il Gabinetto reale, ora Landesmuseum, di Stoccarda.
Stampa fotografica montata su cartoncino, 240 x 318 mm.
Nell’angolo in alto a destra della riproduzione: «Frati domenicani milanesi».
In calce a sinistra, con timbro a inchiostro: «Il delegato pei monumenti della Lombardia».
II.4.3.
Fondo di Religione, b. 1397
Milano, [1640 circa]
Capitolo 42 dell’opera di padre Gerolamo Gattico, Descrizione succinta e vera delle cose spettanti alla chiesa e convento di Santa Maria delle Grazie e di Santa Maria della Rosa e suo logo, et altre loro aderenze in Milano dell’Ordine de’ Predicatori con due tavole in fine, in cui si parla delle «eccellenti pitture» presenti in Santa Maria delle Grazie e dei loro autori. Sono citati i ritratti dei duchi Ludovico e Beatrice.
Manoscritto cartaceo del XVII secolo di cc. 102 n. sul recto.
Pergamena con testo liturgico del XIV secolo riutilizzata come coperta.
Bibl.: Gattico 2004, pp. xxx, 103-104.
Trascrizione (PDF, 73 KB)
II.4.4.
Fondo di Religione, b. 1398
Milano, 5 ottobre 1765
Lettera di padre Vincenzo Maria Monti in cui risponde ai quesiti sull’Ultima Cena rivoltigli da padre Giuseppe Allegranza, domenicano in Sant’Eustorgio.
Le questioni prese in considerazione, in particolare, sono due: la prima, se la relazione dello «scoprimento» dell’Ultima Cena sia effettivamente del padre Monti; la seconda, se si debba credere che Leonardo abbia realmente raffigurato nel volto di Giuda la faccia del priore che in quel tempo reggeva il convento delle Grazie, o se questa sia una «favoletta».
Cinque bifogli cartacei n.n. cuciti; camicia coeva.
Bibl.: Osimo 1983, p. 93 n. 11; Bellini 2017, p. 181.
Trascrizione (PDF, 138 KB)
II.4.5.
Fondo di Religione, b. 1398
Milano, 1765 ottobre 5
Relazione allegata alla lettera di padre Vincenzo Maria Monti in cui descrive il quadro dell’Assunzione di Maria con ai lati il duca Ludovico, la duchessa Beatrice, san Domenico e san Pietro Martire. L’opera, per molto tempo attribuita a Leonardo, era inizialmente collocata sopra la porta maggiore della chiesa delle Grazie, poi trasportata nella sacrestia.
Bifoglio cartaceo n.n. conservato nella stessa camicia in cui si trova la trascrizione del passo del Vasari.
Bibl.: Osimo 1983, p. 93.
Trascrizione (PDF, 87 KB)
II.4.6.
Fondo di Religione, b. 1398
s.l., s.d. [Milano, 1780]
Relazione di Giuseppe Frattini in favore del pittore Giuseppe Mazza, il cui intervento sul Cenacolo fu oggetto di numerose polemiche. Il resoconto è rivolto al ministro plenipotenziario conte Carlo Firmian.
Sei bifogli n.n. di grande formato cuciti.
Bibl.: Marani 1997, pp. 208-209.
Trascrizione (PDF, 80 KB)
II.4.7.
Culto parte antica, b. 1685
Milano, 1° marzo 1799
Determinazione della soppressione del convento delle Grazie e della cessione dei suoi fondi residui alla Repubblica francese.
Bifoglio cartaceo n.n. conservato in camicia coeva recante la descrizione:
«8830 – an. vii. Riferimento: 11 ventoso an. vii. Soppressione del convento delle Grazie di Milano. Vedi il relativo decreto sotto il N. 8830 – an. vii unito al N. 19520 – an. 6 = Repubblica francese e Cisalpina = transazioni fa 1 fascicolo 8»
Trascrizione (PDF, 51 KB)
II.4.8.
Autografi, b. 81, fasc. 46
Milano, 18 maggio 1802
L’architetto Paolo Bargigli scrive al consigliere di Stato Villa per fargli presente lo stato di deterioramento dell’Ultima Cena e del locale in cui si trova. Per conservare e ripristinare l’opera occorre, a suo parere, traslocarla: potrebbe occuparsene lui stesso, con poca spesa, forte di una precedente simile esperienza.
Bifoglio cartaceo di grande formato n.n.
Nel margine superiore sinistro del recto, di mano moderna: «1802-Maggio 18 (1 alleg.)».
Bibl.: Bellini 2017, p. 182.
Trascrizione (PDF, 72 KB)
II.4.9.
Autografi, b. 103, fasc. 1
Milano, 14 agosto 1802
Andrea Appiani, commissario per le Belle Arti, scrive al Ministro degli Affari interni per denunciare il grave stato di degrado in cui si trova il dipinto del Cenacolo a causa dell’uso improprio a cui il locale è stato destinato e del deterioramento a cui è stato esposto nel tempo. I maggiori danni che ha riscontrato sono lo scolorimento e lo «screpolamento» della superficie, insieme ad alcuni maldestri colpi dovuti all’avvicinamento di una scala che doveva servire per «approssimarsi ad osservare da vicino le bellezze dell’opera». Ha già preso qualche provvedimento: una porta con chiusura, nessuna scala, verifiche per capire l’origine dell’umidità.
Bifoglio cartaceo e carta sciolta inserta n.n.
Nel margine superiore destro del recto, di mano moderna: «Autografi – Appiani. 14 ag 1802».
Bibl.: Bosi 2003, pp. 386-387.
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II-4-10
Autografi, b. 102, fasc. 34
Milano, 27 aprile 1807
Rapporto del ministro dell’Interno Ludovico Di Breme al viceré Eugenio de Beauharnais sull’incontro avuto con il pittore Giuseppe Bossi e il mosaicista Giacomo Raffaelli per l’esecuzione di una copia dell’Ultima Cena di Leonardo grande come l’originale, finalizzata alla realizzazione di un mosaico. Il ministro riferisce i costi, le tempistiche e le modalità di pagamento degli artisti; chiede di poter attingere ai fondi necessari per gli anticipi e per le erogazioni successive nel caso in cui il progetto sia approvato.
Bifoglio cartaceo con intestazione e denominazioni delle finche a stampa. La scrittura manoscritta segue le colonne definite dal modello a stampa. Sono a stampa, nel margine superiore, l’intestazione: «Royaume d’Italie. Milan, le180.du Ministre de l’Interieur a son altesse impériale monseigneur le prince Eugène Napoléon de France, prince de Venise, Vice-roi». Seguono, sempre a stampa, i titoli delle colonne da sinistra a destra: «Titre de l’objet», «Précis», «Delibérations». Sul verso le colonne sono definite dai medesimi titoli a stampa.
Sull’ultima carta, nel margine superiore, di altra mano: «Studi. Monumenti Milano. Cenacolo di Leonardo da Vinci»; in basso: «Partito 2 maggio 1807, N. 3198».
Bibl.: Beltrami 1906, pp. 17 e 20; Peyrani 2003, p. 354.
Trascrizione (PDF, 79 KB)
II.4.11.
Studi parte moderna, b. 361
Milano, 20 maggio 1816
Pianta e prospetto delle trasformazioni dell’ex monastero di San Vincenzino, già destinato a studio di Giacomo Raffaelli.
I due disegni di progetto, realizzati dall’architetto Pietro Gilardoni, sono relativi alla costruzione di una nuova sala-atelier nel chiostro dell’ex monastero di San Vincenzino, locali occupati dal 1805 dallo studio dell’artista Giacomo Raffaelli, al quale il viceré Eugenio di Beauharnais aveva commissionato la riproduzione a mosaico del Cenacolo.
Disegno a matita, inchiostro e acquerello. 370 x 280 mm.
Scala in braccia milanesi.
II.4.12.
Genio civile, b. 2693
Milano, 26 febbraio 1856
«Pianta generale dell’ex convento e chiesa di Santa Maria delle Grazie».
La planimetria generale della chiesa e del convento di Santa Maria delle Grazie di Milano va messa in relazione a una serie di interventi suggeriti da Francesco Saverio Cavallari e dall’ing. Corti, inviati dall’architetto-funzionario Carlo Caimi alla Direzione generale delle Pubbliche costruzioni e finalizzati alla conservazione e valorizzazione del Cenacolo. In particolare, nel rilievo è indicato il percorso compiuto dai visitatori e le modifiche suggerite per realizzare un ingresso autonomo.
Disegno inchiostro nero e rosso, scritte a matita. 294 x 197 mm. Scala non espressa.
A matita, in calce al disegno: «Planimetria generale visuale dell’ex convento delle Grazie, ora Caserma militare, della chiesa di Santa Maria delle Grazie e sue adiacenze».
Il disegno, contrassegnato come Allegato C, Tavola II, fa riferimento alla relazione dell’ing. Corti datata Milano, 12 dicembre 1856 relativamente alla descrizione delle opere proposte al fine di creare un accesso diretto al refettorio dalla piazza antistante la chiesa delle Grazie.
II.4.13.
Genio Civile, b. 2693
Milano, 15 luglio 1857
Gli architetti Gaetano Besia e Giuseppe Pestagalli presentano alla Direzione lombarda delle Pubbliche Costruzioni il progetto per «l’isolamento della parte inferiore dalla parte superiore della parete» su cui è dipinta l’Ultima Cena; la proposta è di effettuare un taglio nella muratura, entro cui l’introdurre, quali isolanti, «barre di ferro parallelepipede» (Besia), o «tronchi di cuneo di bronzo» (Pestagalli), così come illustrato nella relazione. Il progetto è sottoposto al giudizio dell’ing. Voghera della Direzione lombarda delle Pubbliche Costruzioni, con preghiera di trasmetterlo all’autorità superiore per ulteriore valutazione.
Fascicolo di carte
Nel margine superiore destro della c. 1r, di altra mano: «C. Allegato al rapporto Voghera. 17 luglio 1857 n° 998».
Bibl.: Beltrami 1906, p. 59.
Trascrizione (PDF, 60 KB)
II.4.14.
Genio civile, b. 2693
Milano, 10 ottobre 1857
Lettera del Luogotenente lombardo alla Direzione delle Pubbliche Costruzioni in cui comunica, dopo il parere negativo dato al progetto degli architetti Voghera, Besia e Pestagalli, di aver convocato un altro architetto di cui approva la proposta d’intervento per arrestare i danni sempre più visibili dell’invadente umidità alle pareti del refettorio delle Grazie, dove è dipinto il Cenacolo di Leonardo. Incarica quindi la Direzione di dare esecuzione alla decisione presa in merito alla modalità individuata come più opportuna con l’avallo della regia Accademia di Belle Arti.
Alla lettera è allegato il parere dell’architetto tedesco, in traduzione italiana, sulla soluzione d’intervento proposta.
Fascicolo cartaceo di cc. 3 n.n.
Trascrizione (PDF, 141 KB)
II.4.15.
Genio Civile, b. 2693
Milano, 8 ottobre 1859
«Tipo dimostrante in figure irregolari le parti dei dipinti stati scoperti coll’opera del signor Giuseppe Knoller sulle pareti e volta del refettorio dell’ex convento di Santa Maria delle Grazie, ove esiste il celebre dipinto di Leonardo da Vinci. Disegno dell’ing. Giovanni Voghera».
Il disegno va messo in relazione con la pratica N. 3620 del 2 dicembre 1859 della Direzione lombarda dei Lavori Pubblici relativa al «collaudo delle opere di scoprimento degli antichi affreschi nel refettorio del chiostro delle Grazie», che comprende il parere della Commissione di pittura della Direzione dell’Accademia di Belle Arti in Milano (29 novembre 1859). Il disegno è accompagnato dal prospetto delle misure e relativi calcoli delle superfici dei dipinti scoperti sulle pareti e sulla volta del refettorio.
Disegno a inchiostro. 770 x 620 mm. Scala in metri.
II.4.16.
Genio civile, b. 6373
Milano, 18 marzo 1879
«Sezione longitudinale del refettorio di Santa Maria delle Grazie a Milano e pianta del locale con portico attiguo».
I due disegni rappresentano le trasformazioni suggerite dalla commissione nominata dal ministero nel refettorio di Santa Maria delle Grazie. In particolare, sono evidenziate le demolizioni sul lato ovest, le cinque nuove finestre sui lati est ed ovest e l’atrio in corrispondenza del nuovo ingresso indipendente posto sulla piazza.
Disegno a inchiostro e acquerello. 348 x 478 mm. Scala 1:100.
Il disegno è contenuto nel fascicolo il cui oggetto è «Perizia preventiva di spesa per opere edili proposte a migliorare il locale ove trovasi il Cenacolo del Vinci nel fabbricato detto delle Grazie ad uso Caserma militare in Milano».
II.4.17.
Genio civile, b. 6373
Milano, 20 dicembre 1881
«Sezione trasversale del refettorio di Santa Maria delle Grazie a Milano e sezione di un locale annesso».
I due disegni illustrano le modifiche architettoniche al refettorio di Santa Maria delle Grazie suggerite dalla commissione nominata dal ministero «onde poter meglio ammirare e custodire lo stupendo dipinto». Nella prima sezione sono rappresentate le demolizioni di alcuni magazzini e l’apertura di nuove finestre sui lati, mentre non è chiaro se il secondo disegno si riferisca al nuovo atrio di ingresso previsto verso la piazza.
Disegni a inchiostro e acquerello. 207 x 310 mm. Scala 1:100.
I disegni sono contenuti nel fascicolo contenente l’elenco delle «opere da eseguirsi all’esterno del grande locale ove trovasi il dipinto del Cenacolo di Leonardo da Vinci, all’oggetto di poter segregare per quanto è possible il locale medesimo da quelli dell’attigua Caserma militare delle Grazie». Il verbale è firmato dall’ing. di sezione G. Carcano e dal capomastro Luigi Fazzini. Sulla camicia, a firma del prefetto di Milano Achille Basile: «Sua eccellenza il signor Ministro della Pubblica Istruzione mi scrive ora di aver comunicato il 1° andante alla Regia Accademia di Belle Arti di questa città alcune nuove proposte fatte dal Ministero della Guerra a proposito della sistemazione all’esterno del Cenacolo vinciano. Prima di dar corso agli atti pervenutimi col foglio 14 andante, prego vostra Signoria di prendere opportuni concerti coll’Accademia suddetta e disporre poi per la immediata esecuzione dei lavori giusta le precedenti prescrizioni. Restituisco le carte. Il Prefetto».