la chiesa di San Francesco e le sue adiacenze
Dettaglio tratto dalla ICONOGRAFIA DELLA CITTA', E CASTELLO DI MILANO [...]
realizzata nel 1722 dal Geometra G. M. Filippini
Inchiostro su carta montata su tela. 250 x 290 cm.
Archivio di Stato di Milano, U.T.E. Milano, Mappe Arrotolate, Serie Prima, n. 1174
II.2.1.
Atti dei Notai di Milano, b. 1946, notaio Antonio de Capitani di Cristoforo Elia
Milano, 8 aprile 1480
Il priore e gli scolari della Scuola della Concezione della chiesa di San Francesco Grande di Milano commissionano all’intagliatore Giacomo del Maino un’ancona da realizzare per l’altare della cappella della Concezione. Negli accordi vengono stabilite le modalità di esecuzione dell’opera, che sarà costruita secondo i disegni consegnati dal priore, da Giacomo di Pietrasanta, da Filippo Lanfranconi e da Michele de Micheriis, «amici communes» scelti dalle parti: questi valuteranno la riuscita del lavoro con facoltà d’imporre all’artista il rifacimento totale o parziale dell’ancona se non la trovassero di loro soddisfazione.
La consegna dovrà avvenire per la festa di San Michele, cioè il 29 settembre di quell’anno. Quanto alla stima del prezzo, l’intagliatore sceglie Giovanni Antonio Amadeo come suo arbitro nella commissione che sarà chiamata a valutare e collaudare l’opera; della commissione farà parte un secondo esperto che i committenti si riservano di designare. In caso di dissenso tra i due periti sarà inappellabile il giudizio del priore della Scuola.
Due bifogli cartacei n.n.
Bibl.: Biscaro 1910, pp. 159-160; Sironi 1981, p. 14.
Trascrizione (PDF, 84 KB)
II.2.2.
Cimeli, b. 1, fasc. 42, n. 10
(già in Atti dei Notai di Milano, b. 2816, notaio Pietro Pecchi di Bertola)
Milano, 22 novembre 1482
Marsilio della Croce di porta Vercellina di Milano, parrocchia di Santa Maria alla Porta, per volontà del defunto fratello Innocenzo consegna agli scolari della Concezione della chiesa di San Francesco di Milano una collana di 14 fiori d’oro massiccio con 14 perle incorporate per la «figura» di Maria da collocare nella cappella della Scuola. La collana viene consegnata nelle mani del priore della Scuola Giovanni Antonio Barbereschi con la condizione che sia sempre destinata a tale uso rimanendo «perpetuo ad ipsum collum».
Bifoglio cartaceo, estratto dalla filza d’origine, contenente le minute di più atti. Le carte del bifoglio recano numerazione a matita apposta da mano moderna nel margine superiore destro. L’imbreviatura relativa alla donazione della collana si trova sulla carta numerata [1].
Il bifoglio è conservato in una camicia moderna recante la dicitura: «1482 novembre 22 – notaio Pietro Pecchi – filza 2816. Consegna della collana agli “Scolari” della Concezione».
Bibl.: Sironi 1981, pp. 19-20; Villata 1999, pp. 18-19.
Trascrizione (PDF, 514 KB)
II.2.3.
Cimeli, b. 1, fasc. 42, n. 5
(già in Atti dei Notai di Milano, b. 6913, notaio Battista Riva di Giacomo)
Milano, 27 aprile 1506
Agostino Ferrari, Cesare da Cremona e Paolo di San Nazario, scolari della Scuola della Concezione di San Francesco di Milano, su istanza del Priore della Scuola e degli altri scolari, impongono a Leonardo e a Giovanni Ambrogio de Predis il termine perentorio di due anni per la conclusione della tavola su cui è dipinta la Vergine Maria, accordando loro un compenso aggiuntivo di duecento lire imperiali, cento per ogni anno.
Bifoglio cartaceo conservato insieme all’imbreviatura. Numerazione moderna apposta a matita nel margine superiore destro [1r-v, 2, 3]. Nella trascrizione si è seguita la cartulazione regolare [1r-v, 2r-v].
La camicia moderna reca la dicitura: «1506, aprile 27. Not. Battista Riva».
Bibl.: Sironi 1981, p. 15; Villata 1999, pp. 190-194.
Trascrizione (PDF, 1537 KB)
II.2.4.
Cimeli, b. 1, fasc. 42, n. 13
(già in Atti dei Notai di Milano, b. 7110, notaio Marco Formenti di Zanetto)
Milano, 23 luglio 1507
Leonardo nomina alcuni procuratori «ad causas».
Bifoglio cartaceo conservato in camicia moderna recante la descrizione: «13 – 1507 luglio 23 – Notaio Marco Formenti – filza 7110. Leonardo, con strumento notarile, nomina dei procuratori “ad causas”».
Bibl.: Sironi 1981 p. 21; Villata 1999, p. 213 n. 246.
Trascrizione (PDF, 218 KB)
II.2.5.
Atti dei Notai di Milano, b. 12190, notaio Pinamonte Rabbia di Giuseppe
Milano, 23 novembre 1579
Allegati agli accordi tra la Scuola della Concezione e l’intagliatore Giovanni Battista Alberio per il rifacimento dell’ancona dell’altare della Concezione in San Francesco Grande di Milano.
Quelli segnati A e B («Notte») contengono l’elenco e la descrizione delle opere di trasformazione da attuare nell’intervento sull’ancona.
Bifoglio cartaceo e due carte sciolte; cartulazione moderna.
Trascrizione (PDF, 652 KB)
II.2.6.
Archivio Generale Fondo di Religione, b. 1144
Milano, 3 febbraio 1723
Pianta dell’atrio della chiesa di San Francesco a Milano con l’oratorio della Scuola di San Bernardino, le cappelle demolite dopo il crollo del 1688 e l’abitazione del custode della cappella dell’Immacolata Concezione.
La planimetria rappresenta la situazione dell’atrio della chiesa di San Francesco di Milano, già basilica dei Santi Naborre e Felice, dopo il crollo avvenuto nel 1688. A corredo del disegno una lunga legenda, di cui si dà la trascrizione di seguito, descrive le destinazioni d’uso: a sinistra l’oratorio della Scuola di San Bernardino (campitura rossa) con una parte dell’adiacente convento dei padri francescani e le cappelle ormai demolite, a sinistra la casa del custode della cappella dell’Immacolata Concezione, il confine con le proprietà della confraternita e il «sito d’altre capelle demolite» (acquerello giallo).
Disegno inchiostro e acquerello. 440 x 595 mm. Scala in braccia milanesi.
Sul verso: «Disegno della situazione dell’oratorio di San Bernardino presso il convento».
Trascrizione (PDF, 104 KB)
II.2.7.
Luoghi pii parte antica, b. 392
Milano, 29 giugno 1774
«Pianta del fabbricato componente il Monastero di Santa Caterina alla Ruota».
La planimetria, sottoscritta dagli ingegneri Carlo Francesco Ferrari e Giovanni Antonio Richino, rappresenta l’area tra le attuali via Francesco Sforza e via San Barnaba, e i diversi ambienti che componevano lo scomparso monastero agostiniano di Santa Caterina alla Ruota.
Il rilievo, corredato dalla descrizione cui si riferiscono i numeri dei diversi locali, fu eseguito poco prima della soppressione avvenuta nel 1776 e della sua riconversione nel 1780 a Pia Casa degli esposti e delle partorienti.
Disegno inchiostro e acquerello. 845 x 620 mm. Scala in braccia milanesi.
II.2.8.
Rogiti camerali, b. 654
Milano, 19 febbraio 1781
Ratifica della soppressione del luogo pio dell’Immacolata Concezione presso San Francesco Grande di Milano, di cui viene deliberato il possesso e la relativa amministrazione da parte del regio Economato del Vacante.
Nell’atto si stabilisce che sia redatto anche l’inventario degli arredi sacri della cappella dell’Immacolata e della Sala capitolare del detto Luogo Pio.
Due bifogli cartacei n.n., cuciti con camicia coeva recante la dicitura: «1781, 19 febraro. Instrumento di soppressione e possesso preso dal regio Economato del Vacante del luogo pio dell’Immacolata Concezione presso San Francesco Grande di Milano».
Nel fascicolo sono conservati anche la nota con crediti e debiti del Luogo Pio e l’inventario degli arredi sacri e dei mobili della cappella dell’Immacolata Concezione.
Trascrizione (PDF, 137 KB)
II.2.9.
Luoghi Pii parte antica, b. 392
Milano, 10 luglio 1785
Lettera di Alessandro Cicogna, amministratore del luogo pio di Santa Caterina alla Ruota, all’imperatore Giuseppe II, con la quale comunica di non essere riuscito ad aumentare l’offerta proposta da sir Gavin Hamilton per l’acquisto del dipinto, attribuito da alcuni a Leonardo da altri al Luini, proveniente dal soppresso luogo pio dell’Immacolata in San Francesco.
Carta sciolta n.n.
Lettera conservata in camicia coeva su cui si legge: «1785 18 luglio. È rimasta intesa la regia Giunta con aggradimento della vantaggiosa vendita del quadro rappresentante la beata Vergine, altre volte di ragione del soppresso luogo pio dell’Immacolata in San Francesco, aggregato alli due spedali di Santa Caterina la Ruota e Senavraa, dal regio amministratore della detta pia Casa di Santa Caterina fatta a monsieur Gravino Hamilton nello stabilito prezzo di £ 1582, comendando il di lui zelo nell’aver procurato il maggior utile del Luogo Pio. Trotti. Orrigone».
Sulla camicia, a margine sinistro: «Pia Casa di Santa Caterina alla Ruota. Spedito 20 detto». Sotto, sempre a margine: «Quadro». Prima del testo della lettera viene riportato: «1875 18 luglio. Si ritenga notizia, e si riscontri con aggradimento il regio Amministratore per il da lui operato. Trotti. Orrigone».
Trascrizione (PDF, 60 KB)
II.2.10.
Luoghi Pii parte antica, b. 10 ½
Milano, 18 luglio 1785
Estratto del verbale della sessione della Giunta delle pie Fondazioni in cui il marchese Roberto Orrigoni fa riferimento alla relazione di Alessandro Cicogna, amministratore del luogo pio di Santa Caterina alla Ruota, e alla notizia in essa contenuta relativa alla vendita di un quadro rappresentante la beata Vergine, già appartenuto al soppresso luogo pio dell’Immacolata in San Francesco di Milano.
Quattro bifogli cartacei n.n.
Trascrizione (PDF, 56 KB)