Leonardo da Vinci
Vergine delle Rocce (dettaglio) - immagine di pubblico dominio
Legno trasposto su tela nel 1806 da Hacquin. 199 x 122 cm.
Parigi, Musée du Louvre, Collection de François Ier.
II.1.1.
Cimeli, b. 1, fasc. 42, n. 2
(già in Atti dei Notai di Milano, b. 1947, notaio Antonio de Capitani di Cristoforo Elia)
Milano, 25 aprile 1483
Commissione a Leonardo e ai fratelli Evangelista e Giovanni Ambrogio de Predis per la realizzazione di un’ancona per la cappella della Concezione della chiesa di San Francesco Grande di Milano da parte di Bartolomeo Scarlioni, priore della cappella, che agisce insieme agli scolari della Scuola della Concezione. L’atto definisce le modalità con cui dovranno essere svolte le opere e le condizioni di pagamento. Il prezzo stabilito per la commissione è di 800 lire imperiali. In caso di lite, la controversia sarà affidata al frate del convento di San Francesco Agostino de Ferrariis e a due «scolares» della Scuola della Concezione eletti dalle parti in causa. I lavori si concluderanno entro l’8 dicembre (festa della Concezione) 1485, data in cui l’ancona dovrà essere pronta e consegnata.
L’imbreviatura presenta aree molto danneggiate nella zona superiore delle carte; di queste parti si dà una restituzione in corsivo basata sulla trascrizione del Beltrami (Beltrami 1919), esemplata su quella del Biscaro (Biscaro 1910a) che trascrive l’extensio ad oggi non più disponibile (Villata 1999, pp. 29-34). La trascrizione è stata verificata e integrata sulla lettura resa possibile dalla tecnica di rilevazione a raggi UV effettuata dall’Opificio delle Pietre Dure per il progetto realizzato dall’Archivio di Stato di Milano in occasione dell’anno leonardiano. A questa imbreviatura è allegata la Lista con la firma.
Esiste una seconda imbreviatura, anch’essa gravemente danneggiata. In questo caso la rilevazione a raggi UV non ha permesso il recupero del testo a causa di un intervento di restauro che ha reso il supporto opaco. Si è scelto pertanto di non trascriverla. Entrambe le imbreviature si conservano in ASMi nel fascicolo con la segnatura indicata.
2 bifogli cartacei con numerazione moderna.
Nel margine superiore della c. 1r, di mano del sec. XVIII: «25 aprilis».
Bibl.: Biscaro 1910a, p. 125 segg.; Zenale e Leonardo, 1982, pp. 67-69; Osimo 1983, p. 92; Venturoli 1993, pp. 421-437; Villata 1999, pp. 18-28; Villata 2005, pp. 141-142; Io Lionardo da Vinci 2015.
Trascrizione (PDF, 137 KB)
II.1.2.
Cimeli, b. 1, fasc. 42, n. 11
(già in Atti dei Notai di Milano, b. 2873, notaio Luchino Appiani di Raffaele)
Milano, 23 novembre 1486
Disegno per un’ancona lignea.
Il disegno è allegato a una minuta di contratto tra Bartolomeo Sforza, figlio del fu Francesco già duca di Milano, e l’intagliatore Giacomo del Maino, per un’ancona lignea da collocarsi sull’altare della chiesa di San Vincenzo a Gravedona (Como). L’ancona avrà figure e rilievi, sarà alta cinque braccia e larga tre e mezzo, e dovrà essere consegnata per la Pasqua dell’anno seguente.
La minuta notarile e il disegno sono conservati in una camicia moderna recante la dicitura: «1486 novembre 23 – notaio Luchino Appiani – filza 2873. Disegno per una ancona lignea allegato a contratto notarile tra Bartolomeo Sforza e Giacomo del Mayno, falegname intagliatore». L’ancona, così come appare nel disegno, è articolata su tre finestre e pannelli laterali, tutti centinati, con un’alta architrave intermedia sormontata da lunetta.
Bibl.: Olivari 1982, pp. 118-121, Osimo 1983, p. 92. Venturoli 1993, pp. 412-438.
Traduzione (PDF, 63 KB)
II.1.3.
Autografi, b. 102, fasc. 34
[Milano, 1491-1493]
(Nota alla data: Osimo 1983, p. 92 n. 4, data al 1502.)
Richiesta di Giovanni Ambrogio de Predis e Leonardo da Vinci al Duca di far fare una perizia del valore delle opere da loro realizzate per la Scuola della Concezione di San Francesco di Milano: l’ancona «de figure de relevo misa tuta de oro fino», il quadro della «nostra Dona depinta a olio», due quadri «cum dui angeli grandi dipinti similiter a olio».
Gli scolari si rifiutano di far fare la stima e vogliono pagare la Madonna di Leonardo solo 25 ducati mentre, in base a un’offerta avanzata da altri, ne vale 100. La stima dovrà essere fatta da due periti, uno per parte, e a seguito di detta valutazione sia corrisposto agli artisti il dovuto compenso. Diversamente si permetta loro di ritirare il quadro della Madonna.
Carta sciolta n.n.
Bibl.: Biscaro 1910a, pp. 155-156; Sironi 1981, p. 14; Osimo 1983, p. 92; Villata 1999, pp. 72-73.
Trascrizione (PDF, 69 KB)
II.1.4.
Cimeli, b. 1, fasc. 42, n. 3
(già in Atti dei Notai di Milano, b. 1947, notaio Battista de Capitani di Antonio)
Milano, 23 giugno 1503
Denuncia e notifica presso l’ufficio del Governatore degli statuti di Milano delle scritture e degli atti relativi alla controversia sorta tra il priore della Scuola della Concezione e gli artisti a cui era stata commissionata l’ancona. L’istanza viene dal priore della Scuola, che agisce tramite il procuratore Ambrogio Gaffuri, contro Leonardo da Vinci, assente da Milano, e Ambrogio de Predis.
Il priore si oppone al pagamento dell’opera, nonostante l’insistenza da parte degli autori di pagarla o restituirla; gli artisti hanno scritto al podestà e al re di Francia, duca di Milano, perché siano a conoscenza degli accordi intercorsi tra i supplicanti e gli scolari, e soddisfino le loro richieste in base a quanto precedentemente pattuito.
Tre bifogli cartacei cuciti conservati in camicia moderna che reca la dicitura: «23 giugno 1503. Not. Battista de Capitani (carte sei)».
Le carte recano numerazione moderna apposta a matita nel margine superiore destro.
Bibl.: Beltrami 1919, pp. 76-78; Sironi 1981, p. 15; Villata 1999, pp. 149-156, n. 175.
Trascrizione (PDF, 76 KB)
II.1.5.
Studi parte antica, b. 201
s.d. [1785-1786], Milano
Lettera con cui Giacomo Melzi informa [l’Economo Generale] che anche la Vergine delle Rocce fu uno dei dipinti per i quali Giuseppe II non mostrò interesse.
Bifoglio cartaceo n.n.
Trascrizione (PDF, 70 KB)