La chiesa di San Biagio: la musica ad affresco di Mattia Preti
La chiesa di San Biagio, fin dalla sua fondazione trecentesca, fu sede dei Carmelitani Calzati di Modena. Con la soppressione ducale dell’ordine nel 1783, la chiesa divenne sede dell’odierna parrocchia di San Biagio. Negli oltre quattro secoli di occupazione carmelitana, l’edificio fu oggetto di costanti migliorie decorative ed architettoniche. Nel cuore del Seicento i confratelli promossero la campagna di riqualificazione più significativa, che portò all’ingaggio del celebre Mattia Preti per la decorazione ad affresco della cupola e al sensazionale Concerto d’angeli del catino absidale.
Il Concerto d'angeli di Mattia Preti
Nel 1651 Mattia Preti partì da Roma alla volta di Modena per la realizzazione degli affreschi della cupola e del catino absidale dell’antica chiesa del Carmine, odierna San Biagio. In meno di due anni il Cavalier Calabrese portò a termine l’impresa, affrescando una superficie di circa cinquecento metri quadri. Oltre ai quattro monumentali Evangelisti dei pennacchi, nella cupola si apre un cielo dove la Trinità e i santi accolgono la Vergine. L’evento è accompagnato da un Concerto d’angeli affrescato nel catino absidale. Al centro, oltre una balaustra, un angelo concertatore dirige una vera e propria orchestra di musicisti e cantori. Si riconoscono dodici strumenti: tre trombe all’estrema sinistra, un trombone, un cornetto, una spinetta, due violini, un liuto un tamburello, un’arpa e un secondo liuto. Al centro della volta, su nubi animate da spartiti e putti svolazzanti, un angelo è intento a suonare un organo. Modena non aveva mai visto un simile Concerto, che rimarrà, a tutti gli effetti, un unicum nel panorama cittadino rendendo così il tempio carmelitano uno dei più alti esempi della pittura barocca in area emiliana.
Percorsi musicali in San Biagio
Il Concerto di Preti non è l’unica testimonianza musicale custodita in San Biagio. L’orchestra angelica del catino fa eco alla pala del modenese Giovanni Battista Codebue collocata nella parete absidale. Eseguita nel 1596, questa Annunciazione presenta, nella parte alta della tavola, un ensemble di angeli musicanti che circondano Dio Padre e lo Spirito Santo, fornendo così un preludio visivo alla musica celeste di Preti. Sempre nella zona presbiteriale, sulla sinistra, è collocato l’organo a canne costruito nel 1625 dal celebre Antonio Colonna. Un altro motivo musicale risuona poi nel Sant’Alberto di Sicilia, pala del 1528 di Gian Gherardo delle Catene collocata nell’altare dedicato al patrono dell’ordine. In altro, sulle nubi, uno degli angeli mostra un cartiglio che riporta all’inno liturgico intonato per i santi.