- Fonte:
- Scritti in onore di Renato Serra, [a cura del Comitato onoranze Renato Serra in Cesena], Milano, Garzanti, 1948.
«Non mi sono mai tanto doluto della mia timidità come per avermi fatto mancare l'occasione di fare, forse, un po' d'amicizia con Renato Serra: col quale ebbi appena uno scambio di parole l'estate del 1913 nel suo ufficio della Malatestiana, per il prestito che gli chiesi, e gentilmente mi concesse, dei volumi delle traduzioni da Luciano di Luigi Settembrini. (Mi occorreva confrontare l'episodio della balena nella Vera istoria con quello del quarto dei Cinque canti dell'Ariosto, sui quali canti venivo approntando uno studio per la mia tesi di laurea. Villeggiavo allora in quel di Santarcangelo, a mezz'ora di treno da Cesena). [...]
Amavamo gli stessi scrittori (io ero appena convalescente d'un accesso di pascolite acuta), avevamo comuni alcune amicizie di scrittori fiorentini e vociani, e con un pochetto di sfacciataggine avrei potuto, nel tempo che un impiegato mise a cercare il Luciano, far cadere nel discorso una parolina che lo mettesse fuori del binario bibliotecnico. [...] Ma i suoi ventotto anni, e l'opera sua già chiara e salda, misero soggezione ai miei ventitrè di letteratino [...], e così non seppi far altro che prendere il Luciano dalle sue mani di sensitivo, ringraziare e venirmene via da quella stanza chiara e silenziosa dove sempre lo rivedo tutte le volte che lo ripenso, e dove egli scrisse le luminose pagine del «Ringraziamento per una ballata di Paul Fort» una domenica mattina d'aprile dell'anno dopo.»
(Antonio Baldini, Un'amicizia mancata, in: Scritti in onore di Renato Serra, p. 27-29: 27-28).