I documenti
print this pageAl fine di garantire un’ottica multidisciplinare, l’ente promotore ha selezionato per il team del progetto componenti con professionalità appartenenti ad ambiti, aree di competenza e specializzazione differenti (ambiti umanistico, tecnico, gestionale e informatico). In un primo momento propedeutico allo studio, si è ritenuto opportuno procedere insieme all’analisi e all’approfondimento della documentazione in esame anche dal punto di vista archivistico e paleografico, facendo sì che tutto il gruppo di lavoro maturasse una conoscenza piena e particolareggiata dell’oggetto della ricerca. È stato utile soffermarsi sull’indagine della lingua, dello stile e della grafia; quest’ultima ha evidenziato che non sempre la scrittura dei singoli fogli sia legata a un solo compilatore; all’interno di un unico faldone, infatti, si notano fogli con differenti grafie e numerosi cambi di inchiostro. Dopo aver acquisito familiarità con questi aspetti e aver imparato a sciogliere alcune semplici abbreviazioni, (tra queste si annoverano le più comuni: es. santo o santa, quartiere, contrada, onze e tarì, Sant’Antonio, Sant’Antonino, Giovanni Battista ecc.), si è passati ad un esame più approfondito che permettesse di comprendere i criteri di composizione e compilazione dei riveli.
Descrizione esterna e stato di conservazione:
Ancor prima di iniziare l’indagine, è stato compiuto un sopralluogo per osservare direttamente il luogo fisico e le modalità di conservazione dei singoli faldoni. A questo è seguita l’osservazione vera e propria delle tecniche di realizzazione e dei materiali costituenti, dalle coperte ai supporti cartacei, e dello stato di conservazione dai degradi della materia agli interventi di restauro precedenti.
I faldoni contenenti i riveli di Castelbuono si trovano nei depositi della Soprintendenza Archivistica della Sicilia - Archivio di Stato di Palermo - sede della Catena, all’interno di armadi compattabili e custoditi in carpette di cartone conservativo neutro. Quelli di pertinenza del Tribunale del Real Patrimonio sono 14 faldoni identificati dai numeri di corda che vanno dal 939 al 957, mentre i 18 faldoni di pertinenza della Deputazione del Regno, (di cui 3 risultano mancanti), si trovano ai numeri di corda 1036, dal 1365 al 1366 e dal 2110 al 2121. Ai riveli compilati per il bando del 1748 si aggiungono ulteriori 6 faldoni contenti le rettifiche ottocentesche dal numero di corda 431 al 435. (Tav. 1)
Osservando il materiale documentario, si evince come nei diversi secoli siano state utilizzate tecniche di realizzazione differenti. La legatura dei documenti del XVI sec. è caratterizzata in alcuni casi da una cucitura a filza, mentre in altri la cucitura è lungo la piega.
Nei documenti dei secoli successivi si osserva invece una legatura di tipo archivistico con coperta in pergamena e nervi passanti su i piatti. Sul dorso di ognuno sono riportati il luogo e la datazione del rivelo.
Limitatamente ai faldoni che contengono i riveli dei tre bandi presi in considerazione (1584, 1636 e 1748) lo stato conservativo appare mediocre: parte delle coperte risultano mancanti, in molti casi i fascicoli sono smembrati e i nervi spezzati. Alcune delle coperte superstiti in pergamena si presentano lacerate in corrispondenza degli angoli e dei lati. Il dorso appare talvolta danneggiato e consunto. L’indorsatura è pressoché assente e molti fogli di guardia sono lacerati e lacunosi.
Anche le carte versano in uno stato di conservazione non ottimale; lungo i margini sono evidenti erosioni, fori e camminamenti causati da insetti xilofagi. Sono visibili numerose gore dal contorno violaceo e alterazioni cromatiche dovute a muffe. L’osservazione agli UV ha permesso di individuare anche macchie riconducibili alla presenza di biofilm dovuti ad attacchi biologici ad opera di biodeteriogeni (muffe e/o micro funghi).
Numerosi sono i danni meccanici da ricondurre alle attività di consultazione: lacerazioni, lacune, abrasioni, pieghe e impronte di sudicio da contatto. Si notano anche macchie d’inchiostro causate con tutta probabilità dagli stessi compilatori e il trasferimento dello scritto sul verso della carta, sinonimo sintomatico dell’acidità degli inchiostri che degradandosi hanno corroso il supporto cartaceo. Inoltre, le carte presentano tracce di ossidazione, ingiallimento, friabilità e fenomeni di foxing tali da alterare la leggibilità della mediazione grafica.
Si segnala anche che alcuni faldoni sono stati oggetto di interventi di restauro conservativo operato dai tecnici restauratori del Laboratorio di fotoriproduzione, legatoria e restauro presente all’interno della Soprintendenza Archivistica della Sicilia - Archivio di Stato di Palermo - Sede della Gancia.
Nota sulla terminologia utilizzata per la descrizione esterna:
CARTE DI GUARDIA o guardie sono dei fogli posti a protezione delle prime pagine del volume. Abitualmente realizzati con carta differente da quella dell’interno, possono essere in numero variabile a seconda del tipo di legatura. Si dice controguardia la carta che viene incollata sul contropiatto (la facciata interna del piatto), permettendo l’ancoraggio della coperta al corpo del libro.
COPERTA è la parte più esterna del volume, riveste i piatti e il dorso e protegge l’interno. Può essere rigida, semifloscia o floscia e di svariati materiali (pergamena, cuoio, tela, carta ecc.).
CUCITURA è l'operazione per l’assemblaggio di fogli sciolti o i fascicoli attraverso l’uso del filo. Si dice a filza quando i punti sono visibili lungo il dorso del volume.
DORSO è l’elemento laterale lungo il quale sono assemblati i fogli attraverso la cucitura . Opposto al taglio anteriore, può essere libero quando la coperta non è incollata al corpo del volume o altrimenti corrispondere all’elemento che congiunge i piatti.
INDORSATURA è l'operazione per il rinforzo del dorso con cui talvolta si dà alla coperta del libro l’incurvatura.
LEGATURA comprende tutte le operazioni necessarie ad assemblare i fogli sciolti o i fascicoli e trasformarli in un libro.
NERVI sono i supporti in vario materiale (pergamena, spago di varie fibre tessili, cuoio) attorno ai quali passa il filo per la cucitura. Servono per tenere insieme i fogli o i fascicoli. Visibili o meno, sono passanti quando fissano anche la coperta al corpo del volume.
PIATTO o quadrante è l'elemento rigido di forma rettangolare in cartone o pergamena; fa parte della coperta.
TAGLIO (anteriore, superiore o inferiore) è il bordo laterale del libro.